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Pe’ tempi che correvano, naturale cosa era che il subietto principale dei discorsi fosse la politica e che l’adunanza prendesi natura di politico convegno. E tal fu invero: ma i consigli prudenti vi prevalevano, e prevalsero pur tuttavia quasi sempre; e dal romano Circolo ben di rado mossero le concitazioni popolari»1. Ma pure, secondo lo Spada, questo Circolo, che, durante l’anno 1847, fu presieduto dal principe Aldobrandini ed ebbe sede al palazzo Bernini al Corso, nell’estate del 1847 e «specialmente quando ebbe luogo la istituzione della guardia civica e il divulgamento della pretesa congiura, la cui scoperta si attribuì a Ciceruacchio....., era il punto di riunione donde partiva il motto d’ordine sulle cose del giorno»2. E queste affermazioni sono avvalorate dalle parole del Rusconi, il quale, nel 1847 ne faceva parte e che scrive: «al Circolo romano poi giorno e notte gli oratori si succedevano, come un tempo i Bruti ai Bruti, i Cornelii ai Cornelii»; e da quelle del Montanelli il quale afferma «che tutte le deliberazioni di momento si agitavano nel Circolo romano come in Parlamento supremo»3. Pochi mesi più tardi fu istituito il circolo popolare per iniziativa di Angelo Brunetti e del conte Pietro Ferretti - fratello del cardinale Gabriele, che successe come segretario di Stato al Gizzi - vecchio liberale e proscritto del 1831, e fu istituito, cosa curiosa e che parrebbe incredibile se non fosse vera, promotore monsignor Savelli, ministro di polizia. «Chiamato in quel mese di novembre 1847 monsignor Savelli da Forlì, ove era pro-legato, al Ministero di polizia, egli lasciò, a breve andare, costituirsi un Circolo appellato Popolare. Fu detto allora e creduto, che monsignore avesse in mente di contrapporre questa nuova adunanza, cui sperava governare e capitanare per mezzo di suoi fidi, così come le polizie sogliono, all’adunanza del Circolo romano, la quale gli dava molestia, forse perchè si travagliava in mantenere la concordia e temperare le passioni. Fatto è che il Circolo popolare surse in Roma, auspice monsignor Sa-

  1. L. C. Farini, op. cit., vol. I, lib. II, cap. VIII.
  2. G. Spada, op. cit., vol. I, cap. XVI.
  3. Carlo Rusconi, Memorie aneddotiche per servire alla storia del rinnovamento italiano, già citate, cap. IV e G. Montanelli, op. cit., vol. Il, pag. 40.