Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/234

Da Wikisource.

capitolo quarto 227

nobbe di persona molti valentuomini del partito liberale, che gli eran noti soltanto per fama, quali lo Sterbini, il Checchetelli, il Potenziani e Ciceruacchio, che poscia egli rivide parecchie volte e di cui, come tutti gli altri che apprendevano a conoscerlo, si innamorò.

Il Montanelli, spiritualista, cristiano e anche cattolico, riformista però, fra mistico e visionario, era uno dei più ardenti apostoli d’indipendenza e di libertà. Egli era uno di quegli uomini impastati di fede e di entusiasmo, che sanno dare anche la vita per il trionfo del loro ideale; e la gravissima ferita toccata da lui l’anno appresso, eroicamente combattendo, a Curtatone lo dimostrò. Egli venne a Roma per vedere e conoscere Pio IX, di cui era caldissimo ammiratore e nel quale aveva riposto una gran parte delle sue speranze per la redenzione d’Italia, voleva vederlo, voleva parlargli, voleva sapere se gl’Italiani potevamo contare su lui, e fino a qual punto, per l’imminente guerra contro lo straniero.

Prima di essere ammesso all’udienza che aveva chiesto, il Montanelli si appostò sul portone del Quirinale per vedere uscire Pio IX, poi il primo novembre ottenne l’accesso nella cappella papale e vi udì la messa celebrata dal Papa e ascoltata dai cardinali presenti in Roma.

Egli descrive con grande vivezza di colorito quella scena. Scrutò ad uno ad unoi volti di quei cardinali. «Faccie d’imbecilli o di tristi - prosegue l’autore della Camma - che sguardo di iena il cardinale Lambruschini! Che figura sinistra il cardinale Marini! Che farbacchiolo il cardinale Antonelli! Ferretti barbottava oraazioni, si batteva II petto, e stralunava gli occhi dalla compunzione! - Sarà un buon uomo, e di certo è uno dei preti che ci credono. Ma basta vederlo per dire: È impossibile che quello sia un buon segretario di Stato. Mi scappavo a pensare come da questo Collegio di cardinali ha potuto uscire Pio IX!»1.

Il giorno successivo 2 novembre egli ebbe una lunghissima udienza dal Papa, nel quale rinvenne più affabilità di modi che sentimento profondo, più arguzia e spirito che altezza di idee e

  1. G. Montanelli, op. cit, vol. II, cap. XXX.