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ampiezza di orizzonti, . . . insomma fu una delusione pel mistico visionario, come si rileva dalla narrazione che il Montanelli ci ha lasciato di quel lungo colloquio. Il Papa al patriota, prostrato a’ suoi piedi e, con foga di parole caldissime, rotte dalle lacrime, implorante la redenzione della patria, disse aperto che lui, come capo dei cattolici, non poteva bandire la guerra fra cattolici e allorché il professore pisano gli fece notare che la guerra contro gli Austriaci era inevitabile e che i suoi sudditi vi andrebbero ad ogni modo, il Papa rispose: E ci anderanno!

In quei giorni egli strinse amicizia col conte Pietro Ferretti il quale gli diceva che Pio IX - che era, poi, suo cugino - era di buon cuore, ma volubile più che femminetta1.

Il giorno 14 novembre partì da Roma: prima di partire il romano Augusto Serny, che era stato compagno di studi del Montanelli, gli offri un banchetto in casa sua, ove convennero parecchi amici del Serny e ammiratori del Montanelli, artisti, letterati, giureconsulti, pubblicisti, i quali gli consegnarono un affettuoso e patriottico indirizzo, firmato da tutti loro, che erano Giuseppe Del Frate, Torquato Toti, Annibale Mariannini, Andrea Pierini, Ferdinando Batelli, Innocente Sormani, Simone Gattai, Luigi Masi, Pietro Regnoli, Oreste Regnoli, Carlo Montagnoli, Giovanni Durando, Giovanni De Andreis, Alessandro Castellani, Felice Sani, Ignazio Ciampi, Serafino Garofoli, Giuseppe Caterinelli, Luigi Cecchini, Vittorio Merighi, Pompeo Molmenti e Augusto Serny2.

Il 25 settembre nel n. 39 del Contemporaneo era stato pubblicato un primo articolo di monsignor Carlo Gazzola, intitolato: Del partito cosi detto cattolico3 nel quale il dotto prelato trattava con grandissima temperanza di forma, dell’abuso che i partiti politici nel Belgio e nella Svizzera facevano del cattolicismo, riprovando che i conservatori belgi e la lega dei cantoni cattolici detta del Sonderbund procacciassero di mascherare

  1. G. Montanelli, op. cit., vol. II, cap. XXX, pag. 54.
  2. Lo stesso, ivi, cap. XXX in fine. Cf. Pallade del 18 novembre, n. 101.
  3. Così s’intitolava l’articolo incriminato di monsignor Gazzola e non già Del cosi detto partito cattolico nel Belgio, come erroneamente scrive lo Spada. E difatti della condotta dei fanatici cattolici non solo del Belgio, ma anche della Svizzera, trattava l’articolo condannato. Vedi Contemporaneo del 25 settembre, n. 39, articolo di fondo, intitolato come ho riferito di sopra.