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cembre offrì un banchetto al cardinale Antonelli, nel grande Albergo d’Europa al quale furono invitati e intervennero il conte Rossi, il marchese d’Azeglio, il Pasolini, il Minghetti ed altri personaggi1; e a chi volesse aver prova della considerazione in cui fu tenuto il gentiluomo inglese basterà riscontrare la collezione dei quattro principali giornali romani di quel tempo, Contemporaneo, Bilancia, Pallade e Speranza durante il trimestre dicembre 1847-febbraio 1848.

Lord Minto ebbe parecchie udienze dal Papa, dal quale - lo Spada, bontà sua, lo ammette - egli fu ricevuto «con molta distinzione e amorevolezza»2. Però che col Santo Padre il rappresentante officioso della Gran Bretagna non parlasse, in quei colloqui, unicamente del bel tempo e della pioggia, che non parlasse soltanto delle miserie degli Irlandesi, come pretenderebbe lo storico papalino, lo dimostra ad esuberanza Nicomede Bianchi sul fondamento dei dispacci riservati inviati da Roma a lord Palmerston da lord Minto3.

Da altra parte, allorché, il giorno 4 novembre, Ciceruacchio si congedò da lord Minto e uscì dalle sale del Circolo romano, il gentiluomo inglese manifestò ai circostanti la profonda impressione che nell’animo suo aveva prodotto l’aspetto leale, maschio e prestante del popolano, e quella sua vereconda modestia, e quel suo squisito buon senso. Tanto che i reggitori del Circolo romano, intenti a festeggiare in ogni miglior modo il grande liberale britannico, mentre preparavano ogni sera concerti musicali dinanzi all’albergo di Europa, in piazza di Spagna, per riuscire grati al Minto, amantissimo della musica, nelle sere successive gli fecero trovare in una sala a pianterreno dell’albergo, in mezzo ai doppieri accesi, il busto in marmo di Pio IX e una statuetta in terra cotta, rappresentante Ciceruacchio con una bandiera in mano. Il che - secondo lo Spada - stava bene; «perchè il primo rappresentava il sovrano benefattore, la seconda l’emblema del popolo beneficato»4.


  1. Bilancia del 3 dicembre, n. 61.
  2. G. Spada, op. cit., vol. I, cap. XX, pag. 383.
  3. N. Bianchi, op. cit., vol. V, cap. I, § 13, pag. 84 e cap. II, § 9, pag. 130. Cf. Bilancia del 16 dicembre, n. 63, dove è detto: «Ultimamente lord, Minto in udienza privata presentò a N. S. dispacci del suo Governo».
  4. G. Spada, op. cit., vol. I, cap. XX, pag. 380.