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Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/483

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476 ciceruacchio e don pirlone


Non saprei precisare ora il numero delle guardie e dei volontari, perchè in ogni momento ne giungono dei nuovi, e si può appena aver tempo di pensare al loro alloggio e al pagamento del soldo, onde abbiano la maniera di provvedersi il vitto, per il quale ho dato ogni opportuna disposizione onde i pubblici spacci e le osterie siano a dovizia provveduti dell’occorrente. Questa sera si radunano presso il colonnello comand. Zuccari, Comandante la 3° divisione militare i comandanti di diversi corpi per combinare ogni opportuna disposizione, per conservare l’ordine e la disciplina. Sarà certamente utile la misura di mandarne buona parte ai confini, e forse converrà avviarveli, prima dell’epoca fissata dalla circolare 24 corrente, per andare di poi sotto gli ordini del generale Ferrari.

Una lettera privata venuta oggi da Vicenza porterebbe la notizia che gli Austriaci si ritirano da Verona, e che il Vicerè rimarrà in quella città fino a che gli Austriaci avranno evacuata l’Italia, e saranno rientrati in Italia i reggimenti italiani che sono in Austria. Dalla parte di Mantova poi si viene a conoscere che le cose hanno variato unicamente nell’essersi accordate le guardie civiche, le quali farebbero il servizio misto colla linea. Altri dicono che la città sia già in potere del popolo ed in trattativa per la cessione del forte. Niente di positivo, però. Se avrò su questo argomento prove certe di un cambiamento, mi varrò anche di un mezzo straordinario per darne l’annuncio. Intanto passo a protestarmi con distint’ossequio,

Di V. S. Ill.ma

Ferrara, 27 marzo 1848.


Devotissimo servitore
L. Cardinale Ciacchi.


Signor Ministro dell’interno, Roma.


Documento N. XXVII.1

Segretariato Gen, N. 2750.


Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,

La notizia di ieri, che Verona avesse capitolato, si è smentita questa mattina all’arrivo di un forestiere di passaggio che vi mancava da 24 ore. All’incontro ha detto che si è radunata colà l’armata, che si calcola a circa 40 mila uomini e che il Vicerè era partito con numerosa scorta. Secondo questo viaggiatore Mantova pure resisteva, e sembrava che il popolo fosse venuto, o disposto a venire alle prese colla truppa. Altre lettere egualmente confermano quasta cosa. Mentre scrivo ricavo poi una lettera del Governo provvisorio dì Vicenza che porta la conferma ufficiale dell’esistenza della truppa in Verona, della fuga del Vicerè che si dice giunto a Roveredo, e che sembrando gli Austriaci in animo di dirigersi nella Lombardia, le truppe italiana si preparino par farvi fronte, e cha infine le truppa piemontesi siano già entrata nella Lombardia, come all’unito proclama.

Non cessano qui gli arrivi di colonne civiche e volontarj ed oramai non si sa dove alloggiarli. A tutto si provveda alla meglio e pare con

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 112.