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Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/487

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costanze del momento statemi riferite dall’Eccellenza Vostra Reverendissima con cortese sollecitudine e con ogni maggiore dettaglio. Se in ogni tempo l’Eccellenza Vostra Reverendissima è stata lodata per salacità e prudenza, ora ne sarà meritamente acclamata ed ammirata specialmente da codesti suoi amministrati. E qui, pregando l’Eccellenza Vostra Reverendissima a favorirmi le più sollecite e spesse comunicazioni di quanto sarà per accadere, non mono in codesta città che nella provincia ferrarese, come pure sugli avvenimenti di codesta parte d’Italia, intanto inchinato ecc.



Documento N. XXXI.1

N. 2886 Segr. Gen.

Illustrissimo signore signor padrone colendissimo,

Dopo di aver posto in spedizione la mia di ieri N. 2866, ricevei dal Governatore di Comacchio un rapporto nel quale mi dava conto de’ movimenti delle truppe civiche e volontarie che bloccavano quel forte e delle tratta- tive che avevano luogo per la resa. In un dopo scritto mi diceva poi: «Mentre stavo per chiudere la presente, mi si è presentato il Comandante di questa Civica, il quale mi ha portato la consolante notizia che in questo momento esso col Comandante svizzero, coi maggiori Caldesi e Montanari e conte Aventi hanno col Maggiore austriaco capitolato. Questi cede tutto e si sono riserbati di mandare l’unica copia della capitolazione al generale Durando per la sua approvazione». Oggi poi questo signor Colonnello comandante la Guardia civica mi avvisa che il forte di Comacchio è stato restituito ai diritti della Santa Sede. Finora non ho avuto la comunicazione del concordato e non ne conosco i termini, ma, per quanto si dice, mi sembrano corrispondenti alla capitolazione di Venezia.

Ieri sera sul tardi arrivò il signor generale Durando, e questa mattina ho seco lui conferito per mettere in movimento le colonne mobili sul confine del Po, e vi ha convenuto, come di poi mi ha palesato questo Colonnello comandante la Guardia civica, invitandomi a provvedere, come ho fatto, per l’alloggio e per il pagamento del soldo, per far fronte al quale ho dovuto ricorrere alla cassa camerale, che fin qui ha anticipato la somma di scudi 7400. I fondi però vanno a mancare, e non posso fare a meno della preghiera di una provvidenza e delle occorrenti istruzioni.

Parlando al signor generale Durando sulla posizione di questo forte e dell’ardore e vivo desiderio di molti per occuparlo, si è espresso che, stretto di blocco, non potrebbe non rendersi, e che gran danno non ne avrebbe la città resistendo. Nulla però ha concluso su di ciò, ed anzi ali incontro ha determinato il movimento di vari corpi mobili, come ho premesso, sulla linea di confine. Mentre l’entusiasmo da una parte affretterebbe la con- quista della fortezza, il timore, ma più la riflessione dall’altra potrebbe evitare ogni ostilità per averla col tempo e con la pazienza. Io sarei certamente di questo avviso, ma non ostante ciò ho creduto di scrivere la lettera che unisco in copia, marcata A, al signor Comandante della fortezza per

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 115.