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Pagina:Codifica numerica del segnale audio.djvu/253

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6 - Codifica per modelli 235
Tipi di codebook

Nelle prime realizzazioni dello schema CELP, il codebook era costituito da vettori estratti da una sequenza di campioni distribuiti con d.d.p. alla Gauss [Ata84], oppure realizzato impiegando una versione modificata dell 5 algoritmo LBG per la generazione di quantizzatoli vettoriali [Cop84]. La motivazione per l’utilizzo di una sequenza Gaussiana discende dalla considerazione che l’errore residuo derivante dalle predizioni a breve e lungo termine ha una distribuzione statistica di questo tipo.

Successivamente sono stati introdotte strutture di codebook che consentono semplificazioni di calcolo e di capacità di memoria necessaria. È il caso ad esempio di codebook cosiddetti ciclici o overlappati [Lin88] in cui le varie parole differiscono per uno o pochi campioni, oppure codebook sparsi binari o ternari [Dav86] in cui solo alcuni campioni del vettore hanno ampiezza non nulla. Tali codebook sono ottenuti con una procedura di center-clip e ponendo ad ampiezza unitaria, con segno, i campioni non nulli.

Una menzione particolare spetta ai vocabolari definiti a chiavi [Cel89] o a codici algebrici [Ado87] per i quali non è necessaria la memorizzazione esplicita delle parole in quanto possono essere ottenute con shift opportuni di alcuni impulsi base. Inf ine nel codec VSELP (Vector Sum Excited Linear Predictive) [Gei90] il codebook è costituito da vettori ortogonali e linearmente indipendenti.

Seif-excited

La tecnica di codifica SEV (Self Excited Vocoder) [Ros86] si differenzia dallo schema CELP in quanto il contributo di eccitazione del codebook in questo caso non esiste. Vale a dire che il segnale di eccitazione è formato utilizzando la sola informazione legata alla correlazione a lungo termine. In questo caso quindi è necessaria una opportuna inizializzazione delle memorie, altrimenti il segnale in uscita sarebbe sempre nullo. La tecnica consente velocità di trasmissione molto basse e possono essere impiegati più di un filtro di sintesi a lungo termine, determinando quindi più contributi che possono essere trattati sequenzialmente o congiuntamente. È evidente che ulteriori predatori oltre al primo, perdono il significato fisico di essere legati alla frequenza di vibrazione delle corde vocali e costituiscono piuttosto un modo alternativo per generare la sequenza di eccitazione.