Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
280 | Codifica numerica del segnale audio |
Fig. 7.9 - Codifica MPEG-l/Audio/Layer I.
di scala come esponente, dove la quantizzazione adattativa dei campioni rappresenta la mantissa (wordlength).
La codifica dei campioni avviene sfruttando il modello percettivo descritto nel paragrafo precedente (Modello I). Infatti, parallelamente al filtraggio, viene eseguita, per ciascuna finestra di 24 ms, una FFT su 1024 campioni del segnale d’ingresso per ottenere una stima del suo spettro con risoluzione (47 Hz) maggiore di quella permessa dal banco di filtri.
Noto lo spettro viene calcolata la soglia di udibilità istantanea ed il rapporto segnale/maschera per ciascuna sottobanda. La bit (o noise) allocation determina il numero di bit per sottobanda, con l’obiettivo di mantenere il rumore di quantizzazione almeno al di sotto di 5 dB del livello della maschera. Per le sottobande con segnale al di sopra della maschera, viene generata una codifica con una lunghezza variabile da 2 a 15 bit. Per le altre bande non viene trasmessa nessuna informazione. L’informazione su quale allocazione sia stata effettuata è codificata su 4 bit, con un flusso di 3.5 kbit/s.
La trama generata (fig. 7.11), prevede:
- un’intestazione contenente informazioni sulle caratteristiche del segnale d’ingresso (32 bit);
- un blocco per la rilevazione degli errori (16 bit);
- la codifica della bit allocation (32*4 bit);