Pagina:Codroipo - Dialogo de la caccia de' falconi, astori, et sparvieri, 1614.djvu/51

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I De’Falconi^&c. 33

  • vnpoco di fotto cofcia, a ciò con piacere auanzi qualche cofa. il che è perfetto: perchegli dtjcarica la te fa, (dfi lo mettem

appetito, per far glielo maggiore, fe gli dà lafera-» al cuna purgatura dtfioppa,ò di bambace con l’affen^o. a quefio modo fi continua per otto dì, tanto che afficurato il falcone mangia a tutta luce_j a nnfla di tutti. poi fi fa fiannare nanpollo in mano; > cedendolo incarnato,nel pafcerlo con njoci continuate fifa conofcere col piacere ilfalconiero, che glielo fa: il che egli docihffimo molto bene apprende. poi la fera con runa candela [oprala tamia, leuandogli il capelletto, fifa piumate anitra, ouero runa gallina, che morta fia, & dopo l’hauerlo meffo m humore, appetito, facendolo pigliar qualche beccata, mentre che hà l’runghie ne l’ruccello rifìrette. defìr amente fi leua, 0, come noi diciamo, fi dtfgremijie, (efr fi getta tanitra, ouero gallina fiopra la tamia, leuandoperò <-un pezgo lontana la candela, a ciò non dia con leali [opra. & ogni poco, che difende dal pugno, dsr-ruà [opra effia anitra fife alt dà ruoc tu,lafu andò lo ptum are, & pigliare anco qualche beccatau, pur fempregridando,&• mouendofiil falconiero per meglio affiorarlo. poi la mattina per tempo dopo gettatala purgatura con bel modo fi ruàpian piano a la pertica, & con run ala fi fà ^venire fiopra il pugno 3 &, dandogli ruoce, con treu, 0 quattro beccate fògli fà piacere, <& s’mcapella,ne filafcia dal pugno per run bora, & anco due, finche fi può far congettura, ch’egli habbiafarnu,& che fia lafua bora di pafierlo e indi con <zm pollafìro nuiuo hgato fiopra illodro, O* E rottagli