Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/14

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mezzo tutta la lunghezza d’Italia, si termina, e l’ultima sua cima sopra il detto capo oggi da’ marinari Punta di Talo è chiamata. Et è da’ moderni questa terra de’ Bruzzi detta oggi Calabria, de la quale le principali terre, si come per il passato, sono ancor oggi Cosenza per terra e a la marina Regio cognominato lidio, a differenza di Regio cognominato Lepido in Lombardia.

Partito dal capo de l’Arme, voltando verso tramontana al promontorio Erculeo, oggi detto capo di Spartivento, per riviera insino a Taranto inclusivamente, sopra il mare detto Adriano, succede la Magna Grecia, ancor detta in questo tempo Calabria: de la quale principali terre furono e ancor sono Scillaceo, oggi detto Squillaci, e Cotrone e Taranto. Appresso la Magna Grecia séguita la regione de’ Salentini sopra il seno di Taranto, sin al capo di Leuca, giá detto promontorio salentino: de la quale piú note cittá son Gallipoli e Ugento. E da’ Salentini si continua, voltando al capo di Leuca verso tramontana sino a Brundusio inclusivamente, la regione la quale da li antichi propriamente fu detta Calabria sopra il mare Ionio: famose cittá de la quale erano e ancor sono Aleccio, Brundusio e Idrunte (oggi Brindisi e Otranto nominate). E queste due regioni, Salentini c Calabria, che è quella lingua di terra che si estende verso levante tra il seno Tarentino e il mare Ionio, sono oggi tutte per un nome chiamate Terra d’Otranto, ma anticamente, oltre Salentini e Calabria, eran dette Iapigia e Messapia. Et è peninsula, però che da Taranto a Brindisi, che son sopra li due mari, per via di terra piú di trentacinque miglia non sono.

Séguita tra Brundusio e lo Aufido fiume, oggi detto l’Ofanto, ancora sopra il seno Ionio, Apulia, cognominata Peucezia e da alcuni Etolia, oggi per riviera detta Terra di Bari, de la quale celebri cittá erano a la marina Bari e Egnazia, ora detta Iovenazzo, e infra terra Venosa.

È contermine a questa poi, tra l’Ofanto e il fiume Tiferno, oggi detto Fortore, sopra il seno Ionio sin passato capo Sant’Angelo, e da quello sopra il seno Adriatico sino al Fortore, l’altra