Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/21

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debbono officiosamente eterne grazie referire, essendo prima in quella terra trovato l’uso e l’artificio de la calamita o del bussolo, col quale li naviganti, la stella tramontana infallibilmente mirando, dirizzano il loro corso: si come è pubblica fama e li amalfitani si gloriano, né senza ragione da li piú si crede, essendo certo che li antichi tale instrumento non aveano, né essendo mai in tutto falso quello che in molto tempo e da molti si divulga.

Un’altra cosa memorabile di Amalfi non mi pare da pretermettere: che la origine e principio de l’ordine de’ Cavalieri de l’Ospitale di san Giovanni ierosolimitano (che sono quelli che oggi hanno il suo capo a Rodi e portano la croce bianca) fu da uomini e mercatanti amalfitani: li quali ebbeno giá tanta autoritá e grazia appresso al Soldano di Egitto, che impetrorno di edificar la chiesa di Santa Maria de la Latina in Hierusalem appresso il sepolcro di Cristo e un ospitale sotto il titolo di San Giovanni cipriota, detto Elemosinario. Al servizio del quale fu poi instituito il detto ordine della Milizia e cavalieri di San Giovanni: si come io ho letto ne le istorie autentiche de le cose orientali fatte da’ cristiani in Siria e in Giudea.

Non mi curerò in questo loco versarmi ne le laudi del regno, in voler narrare quanto el sia in molte sue parti ameno, dilettevole e salubre, quanto opportuno a le cose marine, quanto fertile e opulento di tutte le cose che a la vita de li uomini sono necessarie, essendone tutti i libri (oltre la evidenza) pieni; cagione forse perché tanto da molti sia sempre stato desiderato, e da li suoi abitatori, per troppo copia e ubertá, si spesso messo in travagli e turbolenze di guerre: per la qual cagione, da poi che memoria di scritture latine e greche si trova, sempre le nazioni esterne si sono ingegnate occuparlo, e li nuovi abitatori, cacciando li vecchi, l’hanno usurpato. Si come, de’ vetustissimi parlando, li enotrii, i pclasgi, li ausonii, li aurunci, li etrusci, li osci, li opici, li nomi de’ quali la vetustá da le menti de li uomini ha giá cancellato; oltra i liburni, che sopra la riva del Tronto