Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/22

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edificorno giá una cittá di quel nome che ora è estinta, e oltra li illirii, de li quali essendo passati in Puglia nove giovini con nove donzelle, detti ora pediculi e ora peucezi, in spazio di tempo di loro produsseno in quelle regioni tredici popoli, tra li quali Bari e Iovenazzo ancor furono; si come ancor quelli, di chi fresca e recente memoria insino a questo tempo si serva, e noi nel processo demonstraremo, i quali lo hanno per simil modo occupato, come greci, goti, longobardi, saracini, normanni, germani, francesi, spagnoli: in modo che veramente si può estimare che niuno al di d’oggi dei detto regno sia ingenito, né che famiglia o popolo alcuno per antica origine di quello sia nativo, ma piuttosto da esterna gente e nazione tutti discesi.

Lasciaremo ancora di commemorare li uomini militari di questo regno e che hanno portato pregio di virtú d’arme, come Adriano imperatore per origine di Adria d’Abruzzo, e Gaio Mario d’Arpino, essendo pubblica confessione di ogni uomo, che fortissime nazioni di tutta Italia sieno peligni, frentani, marsi e sanniti; sapendosi ancora come ne le guerre di Archidamo e Cleonimo spartani e di Agatocle siciliano e di Alessandro epirota e di Pirro molosso e di Annibai cartaginese e ne le civili di Iulio Cesare e Pompeo e d’altri romani, le genti regnicole ne le cose belliche si sieno portate. Dirò ben questo (poi che per un discorso in questi propositi siamo entrati) questo regno solo avere prodotto tutti li uomini che di dottrina et erudizione latina sono stati ornamento, e de le piú nobili sette di filosofi prestantissimi autori; e quelli che di esso nativi non furono, nondimeno degno lo stimorono ove la loro vita, ozi e studi traducessino, come furono Pitagora, Platone, Erodoto, il quale in Thurii terra di Magna Grecia scrisse la sua Istoria, Vergilio, Livio, Piotino, li quali in diversi lochi del regno ebbeno loro diversorii, ebbeno ville, composeno opere, tennero famose scole, ancor che Greci o Galli o d’altra patria fussino. Ma chi sará che non dica il regno di Napoli solo esser quello, a chi la nazione latina e italica tutto obbligato debba essere, avendo