Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/26

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nel regno di Spagna e di Gallia, debellò li figliuoli di Attila re degli unni in Pannonia e fece amicizia e pace con Leone, il quale fu il primo di nazione greca che imperasse in Constantinopoli. Di quel Teodemiro e di Arileva sua concubina fu figliuolo Teodorico nobilissimo giovine e vittorioso, tanto amato da romani e da greci: il quale essendo di etá di diciotto anni mandato dal padre con l’esercito in Sarmazia, passò il Danubio, e debellato e morto Babacco re dei sarmati, al padre, che allora era in Mesia, con splendida vittoria tornò. Poi da Zenone imperatore, successore di Leone, fu fatto patrizio; e li dedicò una statua equestre in Constantinopoli e fecelo re d’Italia e fu cognominato Magno. Dopo la morte del quale circa settantanni, furono le successioni e guerre de’ goti in Italia, come nel processo demonstraremo. Questo è brevemente quanto mi è parso transcorrere de l’origine e successo de’ goti, i quali per tant’anni gloriosissimamente in molte guerre e paesi si portorono, de li quali circa ducento conversorno con romani. Aggiungerò ben questo per notizia, che prima al tempo di Valentiniano imperatore e di dui loro re Frigiderno e Alarico, essendo tra loro divise le amministrazioni de le provincie e de la moltitudine de le lor genti, fu introdotto che li goti i quali praticavano la parte verso levante si chiamassino ostrogoti, che in lor lingua sonava ’orientali goti’, e quelli di ponente si chiamassino viscigoti, cioè ’occidentali goti*. Questo a notizia or basti dei goti, li cui successori ancora ne la Spagna e in parte d’Italia oggidí regnano.

Dei vandali, tra tutti li scrittori romani antichi solo Cornelio Tacito pone il nome, facendoli nazione germanica; ma tutti li altri posteriori ad un consenso dicono che furono di Scizia, e usciti in gran moltitudine de la lor patria, passorono in Sarmazia in quella parte che è oggi detta Polonia, e da un fiume chiamato Vandalo, sopra il quale abitorno, furono detti vandali, e si esteseno sopra il Danubio. Ma cacciati da’ goti, sottomettendosi a l’imperio, impetrorno da Constatino di stare in Pannonia: ove stati circa sessant’anni e