Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/27

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fatti potenti, al tempo di Arcadio imperatore rebellatisi a’ romani, entrorno in Gallia, la quale in molti modi adlisseno. £ cacciati da’ goti si ridusseno in Ispagna, la quale similmente in buona parte dominando tennero alcuni anni: onde ancor oggi dal lor nome è chiamata una parte di essa Vandalusia e in latino Vandalia. Ma Onorio imperatore diede la Spagna a’goti con patto che ne cacciassino li vandali: questi stretti da’ goti non aveano piú rimedio al loro ultimo eccidio, se la discordia di Bonifacio et Ezio capitani romani non li avesse trovato rifugio. Imperocché, essendo mandato un capitano contra Bonifacio, chiamato Sigulto, non parse a Bonifacio poterli resistere e con le sue forze sole poter tenere l’Africa; per la qual cosa vedendosi inferiore ad Ezio, passò in Ispagna e fatta lega con essi vandali, li introdusse in Africa, nel tempo che Augustino sommo dottore de la Chiesa era vescovo di Ippona. I vandali adunque in Africa diventorno potenti e in breve la dominorono sotto alcuni re sino a Genserico, che rubò Roma, e dipoi sino a Guilimero ultimo loro re: il quale vinto e preso fu menato a Constantinopoli in trionfo da Belisario gloriosissimo capitano: per la virtú e opera del quale, prima contra Guilimero e in un’altra spedizione contra Guntarith, che il nome del re si avea usurpato, l’Africa fu recuperata a l’imperio e il nome di vandali al tutto fu estinto e annullato.

Longobardi de la medesima isola di Scandia donde li goti, ancor loro uscirno; imperocché essendo moltiplicata tanto la loro nazione, che il suo paese non ne era capace, feceno di loro tre parti, e poi gittate le sorti, quella parte sopra chi cadde usci de l’isola, ovvero peninsula che la sia, e sotto due capitani, Aio e Tato, per forza d’arme si feceno la via in Sarmazia e in Germania, ove occuporno alcune provincie, sforzando li primi abitatori d’esse a tórli con loro in compagnia; et essendo prima chiamati vinnuli, furono detti longobardi perché, secondo alcuni scrittori non molto antichi, soli fra tutte le nazioni germaniche usavano le barbe e le nutrivano lunghe, e però detti quasi longhibarbi. (La quale etimologia