Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Compendio de le istorie del Regno di Napoli, 1929 – BEIC 1787614.djvu/59

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del primo. Tuttavia prima che la notte venisse, li goti dimandorno pace e con queste condizioni li fu data da Narse: prima, che li ostrogoti e quelli che avevano loro case e abitazioni di qua e di lá da Po, non prima tornassino a casa che le terre e lochi loro fussino consegnati a li prefetti e magistrati di Iustiniano; e in questo mezzo tutti quelli che erano in Campania e nel regno di Napoli e altrove deponessino le arme con promissione di mai piú ripigliarle, se non quando da li magistrati di Roma li fusse comandato. Questo fu fatto perché questi ostrogoti erano tutti nati in Italia nel tempo decorso da la entrata di Teodorico in essa insino a quell’ora. Dappoi questa vittoria subito e in quel tempo medesimo Dagisteo capitano di Narse in Lombardia tutte le terre d’Italia da l’Alpe in qua tenute da goti, per forza e per accordo avea recuperato e li franci e burgundioni ributtati ne li lor paesi, e cosi vinta tutta l’Italia a l’imperio di Iustiniano. In questo modo fu estinto il nome de li ostrogoti in Italia, i quali settantadue anni l’aveano posseduta, cioè da l’entrata di Teodorico lor re insino a la vittoria predetta di Narse: de li quali settantadue anni i diciotto ultimi furono quelli che si chiamano de la guerra de’ goti, che cominciorno dal di che Iustiniano contra Teodato loro re mandò in Italia con lo esercito Belisario. Avendo noi fatto menzione de la guerra gotica, né particolare alcuno avendone detto, se non quanto al nostro proposito appartiene de le cose accadute nel regno di Napoli, non sará forse ingrato se in un breve summario raccoglierò la calamitá, ne la quale la misera Italia in questo spazio di diciotto anni de la guerra de’ goti si trovò, appresso le altre per adrieto da’ barbari ricevute.

Mandò in questo tempo in Italia Iustiniano quaranta capitani, dodici armate di mare, tra le principali e quelle che per supplimento li furono in piú volte mandate: Roma perduta e da Belisario due volte racquistata e due volte perduta, da Vitige re de’ goti con centocinquanta mila uomini un anno intero assediata con tanta fame e carestia, che nonché ogni