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in dodeci anni, il cor di noi conservi,
che ognun de l’amor suo par che sia acceso.
Con esso noi non siamo mai protervi,
ma sia che vói che lui comandi o chieda,
ciascun fa voluntier senza riservi.
Lui or mi manda e vói ch’io sol provveda
ad un suo desiderio. Per mia fé,
s’io l’amo, e s’io il so far, vorrò che ’l veda:
ché certo il servirò proprio da re.
SCENA II
Beronica e SlDONIA.
quello Ioseph ebreo, caro al messere,
come è bello, gentile e accostumato?
Sidonia. Si, ch’io l’ho considrato, e, al mio parere,
è grazioso e in ogni parte amabile,
di virtú ornato e bello da vedere.
Beronica. I gesti e sua persona si laudabile
hanno un tal foco nel mio cor acceso,
che tutta abbrucio, et è cosa mirabile!
Fingi, Sidonia, non averlo inteso,
e fa’ che sii secreta, ma ti prego,
dammi un consiglio sano e di bon peso.
Io l’ho tentato assai, questo non nego,
ma tuttavia lo trovo piú constante
et a guardarmi un poco pur noi piego.
Sidonia. Tuo marito l’ha posto tanto inante
e tanta fede ha in lui, ch’io tengo certo
che essendo lui (com’è) savio e prestante,
mai vorrá rendere al patron tal merto,
che ti consenta a fargli disonore,
come dee far ciascuno servo esperto.