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Gino. Ah!... ora capisco. Del resto io so che se domani avessi cento milioni di patrimonio....

Ida. Sentiamo un po’: che cosa vorresti fare?

Gino. Prima di tutto vorrei mettere ogni mattina nel Caffè e latte più di mezza tazza di zucchero, e poi vorrei andare tutte le sere ai burattini.

Ida. Tutte, tutte le sere?

Gino. Tutte le sere: anche quando piovesse.

Ida. A me poi i burattini mi piacciono, sì, ma fino a un certo segno: io più di tutto mi diverto al teatro, e specialmente a stare in un palco.

Alfredo. Si dice i gusti! Io invece del palco, anderei più volentieri in una poltrona d’orchestra. A stare in un palco ci ho rabbia, e sai perchè? perchè ci guardano tutti.

Ida. Lasciali guardare. Io so che mi diverto moltissimo a vedermi guardare co’ canocchiali.

Alfredo. Finiscila, giuccherella! Chi vuoi che perda il suo tempo a guardare co’ canocchiali una moccichina come te?

Ida (risentita). Non cominciare, Alfredo! Tu hai sempre il vizio di offendere!...

Alfredo (ridendo). Mi dispiace: ho sbagliato a dir moccichina: volevo dire un bel pezzo di donna come te.

Ida (impermalita). C’è poco da canzonare. Ora sono piccola ma poi crescerò anch’io. Il babbo dice che gli anni passano per tutti. Per noi altri ragazzi, però, questi anni benedetti non passano mai. La mi pare una bella ingiustizia! Oramai gli è un secolo che ho sempre dieci anni!...

Bettina. Si consoli: fra pochi mesi ne avrà undici.