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volentieri; ma dopo essersi vantato tanto, non poteva più scansare la prova. Il suo amor proprio non gliel’avrebbe permesso!!! Perchè bisogna sapere che c’è un amor proprio anche per i ragazzi: molte volte è un amor proprio falso, un amor proprio grullo e malinteso (come nel caso di Leoncino, che per amor proprio si metteva al rischio di rompersi il collo); ma i ragazzi hanno avuto sempre il brutto vizio di voler ragionare su tutte le cose a modo loro, e questa è stata sempre una gran disgrazia per loro e per le loro famiglie.


VIII.


Leoncino esitò un minuto.... due minuti.... poi, fatto un animo risoluto, si mosse per andare sulla terrazza: non era per altro entrato nell’uscio di casa, che si trovò davanti lo zio Giandomenico, il quale domandò a lui e a quell’altre birbe:

— Dove andate con tanta fretta?

— Si va su in terrazza.

— In terrazza? a far che cosa?

— A.... a.... a prendere una boccata d’aria.

— Non è vero, sai, babbo! — disse subito Arnolfo — non si va a prendere una boccata d’aria: ma si va in terrazza, perchè Leoncino, per far vedere che ha più coraggio di noi, ha scommesso di montare sul parapetto della terrazza e di saltare giù nell’orto.

— È proprio vero che hai fatto questa scommessa? — disse allora lo zio rivolgendosi al nipote. — Tu dunque credi che il coraggio, il vero coraggio, consista nel-