Pagina:Collodi - Storie allegre.djvu/65

Da Wikisource.

― 64 ―


― È partito pochi minuti fa, e mi ha raccontato che tu avevi promesso di accompagnarlo.

― È vero, è vero, è vero!... Domani forse partirò anch’io e spero di poterlo raggiungere in alto mare.

― Speriamolo davvero! A buon conto, ricordati, scimmiottino mio bello, che quando si promette una cosa, bisogna mantenerla! Hai capito? ―

Appena dette queste parole, la serpe sparì nel buio della notte, e non si vide più.

Allora Pipì, tormentato in cuore da una specie di rimorso, fu quasi sul punto di dire addio a suo padre e di prendere la strada più corta, che menava alla spiaggia del mare; ma mentre stava lì per decidersi, vide lontano lontano alcune fiaccole accese, che si movevano in qua e in là, e sentì una musica allegra di pifferi, di tamburi e di mandolini.

― Che cos’è quella musica? e quei lumi che cosa sono? ― domandò tutto meravigliato.

― Come? Non ti riesce d’indovinarlo?

― No.

― Sono i tuoi fratellini, che vengono a incontrarti con la fiaccolata e a suon di banda!...

― Oh che piacere! Oh che bello spettacolo! Corriamo, babbo, corriamo.... ―

E tutt’e due si dettero a correre lungo la viottola: e Pipì, che aveva riacquistata in un attimo la forza delle sue gambine svelte e sottili, non solo correva, ma si sarebbe detto che volava come un uccello.

E ora chi mi dà le parole adattate per descrivere la scena del primo incontro? Credetelo a me: fu una scena così affettuosa e commovente, che è impossibile immagi-