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SONETTO CII


Rinasca in Te il mio cor quest’almo giorno
   Che nacque a noi colei di cui nascesti;
   L’animo excelso Tuo l’ali ne presti
   Per gir volando al vero alto soggiorno.
Di mille rai da pria consperso intorno
   Era ’l suo mortai velo, e mille desti
   Sempre al ben far pensieri alti ed onesti;
   Poi dentro il fer di maggior lume adorno.
So ch’ella prega Te per noi, ma, o pio
   Signor, prega Tu lei che preghi in modo
   Ch’io senta oprar in me sua vital forza,
Ond’io sciogliendo, anzi spezzando ’l nodo
   Che qui mi lega, questa umana scorza
   Serva a lo spirto, e sol lo spirto a Dio.


SONETTO CIII


Vergine pura, che dai raggi ardenti
   Del vero Sol ti godi eterno giorno,
   Il cui bel lume in questo vii soggiorno
   Tenne i begli occhi tuoi paghi e contenti,
Uomo 11 vedesti e Dio quando i lucenti
   Suoi spirti fer l’albergo umile adorno
   Di chiari lumi e timidi d’intorno
   I tuoi ministri al grand’ufficio intenti.
Immortai Dio nascosto in mortai velo
   L’adorasti Signor, Figlio II nudristi,
   L’amasti Sposo, e L’onorasti Padre;
Prega Lui dunque che i miei giorni tristi
   Ritorni in lieti, e tu, Donna del Cielo,
   Vogli in questo desio mostrarti Madre.