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SONETTO C
Exempio a’ servi tuoi, Signor, mostrasti
Con l’opre; e poi con le parole usasti
Semplice gravitate, umile altezza:4
E d’ambedue con pura, alma dolcezza
Sì vivo del tuo Sol raggio mandasti;
Ch’essi ebber con desii purgati e casti
D’aspramente morir somma vaghezza.8
Acciocchè ’l grido tuo grande per loro
Fosse dal sordo e falso mondo inteso;
Grido, che dal ciel chiama a vera vita:11
Onde spirando il santo foco acceso
Ne mostra la via dritta al bel tesoro,
Da te serbato a noi, ch’era smarrita.14
SONETTO CI
Giustamente, Signor, nei nostri danni;
Ma se l’offese avanzano gli affanni,
D’assai la tua bontà vince ogni errore.4
Chiede mercè ciascun, carco d’orrore,
Deposta la superbia, e i ricchi panni;
Non fè ragione in lungo volger d’anni
Quel, che ’l divin giudicio ha in sì poche ore.8
Vede ’l passato mal, piange ’l presente,
Teme ’l futuro, e più il supplicio eterno,
Chè tal vita tal pregio al fine apporta.11
Scorga il bel raggio tuo la cieca gente;
Senta il rimedio del tuo amor superno;
Aprasi di pietà l’immensa porta.14