Pagina:Colonna - Rime, 1760.djvu/41

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Di trofei sempre, e di trionfi ornata
La vittoria abbia seco o dietro, o innanzi;
Questa è un’ altra Artemisia, che lodata
Fu di pietà verso il suo Mausolo; anzi
Tanto maggior, quanto è più assai bell’ opra,
Che por sotterra un Uom, trarlo di sopra.
Se Laodomia, se la moglier di Bruto,
S’ Arria, s’ Argia, s’ Evadne, e se altre mo.
Meritar laude per aver voluto,
Morti i mariti, esser con lor sepolte;
Quanto onore a Vittoria è più dovuto,
Che di Lete, e del Rio, che nove volte
L’Ombre circonda, ha tratto il suo consorte
Malgrado delle Parche, e della Morte?
Se al fiero Achille invidia della chiara
Meonia tromba il Macedonico ebbe,
Quanto invitto Francesco di Pescara
Maggiore a te, se vivesse or, l’ avrebbe;
Che sì casta mogliere, e a te sì cara
Canti l’eterno onor, che ti si debbe;
E che per lei sì il nome tuo rimbombe,
Che da bramar non hai più chiare trombe.
Se quanto dir se ne potrebbe, o quanto
Io n’ho desir, volessi porre in carte,
Ne direi lungamente; ma non tanto,
Che a dir non ne restasse anco gran parte ecc.

La celebrò altresì in quasi tutte le sue Rime Galeazzo di Tarsia, il quale, siccome scrive il Basile Pref. alle Rime del medesimo, fu di lei castissimo amante.</ref> suoi principali ammiratori.

Il Cardinal Pompeo Colonna, volendo anch’esso onorare questa sua parente, le dedicò un Volume de Laudibus Mulierum, che egli scrisse a tale oggetto, e che a multis priscae virtutis exemplis atque orationis jucunditate est eruditorum lectione dignissimum 1. Ancora

  1. Così il Giovio nella Vita di questo Cardinale a car. 203. dell’ ediz. del. Torrentino 1551. fol. Il M. S. originale della sua Opera de Laudibus Mulierum trovasi ora nella Biblioteca del Re Cristianissimo. Bayle Dict. Critiq. Art. Colonna (Pompe’e).