106Però comprender puoi, che tutta morta
107Fia nostra conoscenzia da quel punto,
108Che del futuro fia chiusa la porta.
109Allor, come di mia colpa compunto,
110Dissi: Or direte adunque a quel caduto,
111Che il suo nato è co’ vivi ancor congiunto.
112E s’io fui innanzi alla risposta muto,
113Fate i saper che il fei, perchè pensava1
114Già nell’error che m’avete soluto.
115E già il Maestro mio mi richiamava;
116Per ch'io pregai lo spirito più avaccio,
117Che mi dicesse chi con lui stava.
118Dissemi: Qui con più di mille giaccio:
119Qua dentro è lo secondo Federico,
120E il Cardinale e delli altri mi taccio.
121Indi s’ascose; et io in ver l'antico
122Poeta volsi i passi, ripensando
123A quel parlar che mi parea nimico.
124Elli si mosse, e poi così andando
125Mi disse: Perchè se’ tu sì smarrito?2
126Et io li satisfeci al suo dimando.
127La mente tua conservi quel che udito
128Ài contra te, mi comandò quel saggio,
129Et ora attendi qui, e drizzò il dito.
130Quando sarai dinanzi al dolce raggio
131Di quella, il cui bell'occhio tutto vede,
132Da lei saprai di tua vita il viaggio.
- ↑ v. 113. Fate i saper; cioè fate a luì sapere. I per gli, a lui. è accorciamento dell’illi latino. E.
- ↑ v. 125. C. M. Perchè se’ così smarrito?