Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
C A N T O XII.
___________
1Era lo loco, ove a scender la riva
Venimmo, alpestro, e per quel ch’ivi era anco
Tal, ch’ogni vista ne sarebbe schiva.
4Quale è quella ruina, che nel fianco
Di qua da Trento l’Adice percosse,
O per tremuoti, o per sostegno manco:1
7Che da cima del monte, onde si mosse,
Al piano è sì la roccia discoscesa,
Ch’alcuna via darebbe a chi su fosse;
10Cotal di quel burrato era la scesa:
E in su la punta della rotta lacca
L’infamia di Creti era discesa,
13Che fu concetta nella falsa vacca:
E quando vide noi sè stesso morse,
Sì come quei, cui l’ira dentro fiacca.
16Lo Savio mio in ver lui gridò: Forse2
Tu credi, che sia qui il Duca d'Atene,
Che su nel mondo la morte ti porse?
19Partiti, bestia, che questi non viene
Ammaestrato dalla tua sorella;
Ma vassi per veder le vostre pene.