Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/636

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de’ dimoni così chiamati: noi li avem già dietro; et aggiugne la cagione, perchè dice così: Io l’imagino sì, che già li sento. Dice Aristotile che la imaginazione fa venire lo caso; e per questo par che la mente alcuna volta s’indovini quel che li avvien poi. E quei; cioè Virgilio: S’io fossi di piombato vetro; cioè s’io fossi uno specchio: lo specchio è vetro coperto dall’un lato di piombo, e congiugnesi lo piombo al vetro con certi licori e sughi d’erbe artificiosamente; ma prima si batte lo piombo e fassi sottilissimo come l’oro, e questo sono pochi che il sappino fare, e par che vegna tal vetro piombato della Magna. Et è da notare che lo specchio rappresenta ciò che gli è posto innanzi, perchè il vetro è corpo diafano; cioè trasparente, e però quando dall’uno lato è posto lo piombo, la figura posta innanzi non può passare di là, e però la rappresenta nel lato aperto, L’imagine di fuor tua; cioè la esteriore imagine tua corporale, non trarrei Più tosto; questo dice, perchè lo specchio tira a sè l’imagine della cosa che li è posta innanzi et in sè 1 la rappresenta altresì tosto, come li è posta innanzi, a me; come fa lo specchio a sè, che quella d’entro; cioè l’imagine interiore dell’animo, impetro; cioè contengo, et abbo 2. Potrebbe ancor dire il testo: Se fossi; cioè tu Dante fossi come uno specchio 3, io Virgilio non trarrei a me di fuor da te l’imagine che 4 in te si rappresentasse, come fa nello specchio, più tosto ch’io ò quella imaginazione che tu ài d’entro da te: imperò che altresì, tosto come l’uomo guarda nello specchio, tira a sè l’imagine che vi si rappresenta d’entro con la sua fantasia. Et è da notare che la imagine 5 è una virtù che à asservire all’intelletto, siccome l’apprensativa e memorativa; et ànno queste virtù luogo appropriato nel capo umano; cioè nel cerebro; cioè l’apprensiva, overo fantasia che si chiami, nella parte dinanzi, cioè nella fronte; l’immaginativa, o vero estimativa nel zuccolo; e la ritentiva, o vero memorativa, nella cottola; e l’una di queste serve all’altra: imperò che l’apprensiva quello che apprende dà all’imaginativa a pensare, e quel che la imaginativa à imaginato dà alla ritenitiva a ritenere: e come nello specchio riluce ciò che se gli pone innanzi; così nella imaginativa riluce ciò ch’ella si rappresenta, sì veramente ch’ella non si può rappresentare cosa che non sia appresa prima. E se s’opponesse che l’uomo imagina lo monte dell’oro, che mai non l’apprese col sentimento, debbasi rispondere ch’elli à appreso monte et oro,

  1. C. M. et insieme la presenta
  2. Dall’habeo de’ Latini i nostri antichi trassero abbo, raddoppiatovi il b, come in lebbra, fabbrica e simili. E.
  3. C. M. Dante; et allora la sentenzia sarebbe più grave: imperò che s’intenderebbe: Se tu Dante fussi come uno specchio, io Virgilio non ti trarrei.
  4. C. M. che è in te
  5. C. M. la imaginazione