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INFERNO. — Canto XII. 235

Acciò che più chiaro si cognosca a malizia de’ tiranni, diremo dell’altre polizie, secondo che ne distingue lo Filosofo in lo V della sua Etica; e pone in la Politica per tre modi può esser retta una città: da uno solo, o da pochi, o da tutto lo popolo. Da uno solo può esser retta in due maniere. O quello uno rettore ha buona intenzione, e tutto suo volere è di amplificare lo bene e l’onore de’ suoi cittadini: e questo tale è appellato Re. O elli ha tutta la contraria volontà d’estirpare e consumare lo bene e lo onore de’ suoi cittadini, E questo è appellato tiranno, sicome dice Uguiccione: tyrannus est pessinms et improbus rex, et dicitur a tijro, quod est angustia quod angustiat et cruciat suos. Può essere retta la città da pochi in quattro modi: lo primo modo secondo nobilitade overo antichitade; lo secondo modo secondo la ricchezza; lo terzo modo secondo fortezza di persone: lo quarto modo secondo scienzia. E questi quattro modi puonno avere diverso fine ed intento: o elli intendono a’ beni dei loro cittadini: o elli tendono al male. Li primi se elli tendono al bene è a buon fine, è retta la cittade molto ordinatamente: la prima ragione è perchè hanno amore ad essa, che elli per i suoi antecessori fanno di quel luogo; la seconda ragione permette li nobili fino da piccioli sono in esercizio di reggere e condurre altri, e sono a tale ora cognoscenti, che virtude e vizio sanno operare; e un altro di condizione non sa pure s’elli è animai bruto o ragionevile: la terza ragione è che sempre sono solleciti al dritto reggimento per tema e paura di non perder suo stato. E se li predetti primi tendono a mal fine, è molto disordinata la città che reggeno. La prima ragione è che hanno perduto l’amore che per li suoi antecessori denno avere allo luogo; sichè tale è a loro ch’ella sia ogni die rubata e corsa come s’ella stèsse libera e quieta: la seconda ragione è che sanno fare ogni malizia e ogni danno perchè fino da piccoli hanno imparato che è reggere: la terza ragione si è che voglion fare ogni malizia e per sua nobilitade hanno sèguito e vienli fatto. Li secondi, se tenda sua intenzione a buon fine, è ben retta la sua città. La prima ragion si è che non voglion che si rubi, nè sia fatto oltraggio ad alcuni, e ciascun viva di quello che ha, e questo perchè sono in tale stato di ricchezza, che non li fa mestieri l’altrui adiutorio. La seconda ragione è che non trovano guerra alla sua città, perch' hanno paura che non li smenovisse; e questo è tutto per salvare sua roba e suo stato. La terza ragione si è che fanno belle possessioni, e vi vene a modo di uomini, e non si lassono vivere a modo di bestie, che non fanno differenzia dal luogo dove giacciono a quello ove si gitta la superfluità corporea. E se questi secondi tendono a mal fine, allora è retta la città malamente. La prima ragione si è che tegnono alle sue spese assassini e rubatori, che rubano lo vicino suo, l’uno per avere la roba perchè avarizia l’assale, l’altro perchè quello totale vicino non monti in quello stato che elli è. La seconda ragione si è che si provano di trovare guerra, e metteno còlte e dazii agli altri, ed essi sono gli raccoglitori della moneta: sichè di quello che gli altri perdeno elli guadagnano, o per tale modo tegnono in povertade lo