Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/268

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oichè la carità del natio loco
    Mi strinse, rannai le fronde sparte,
     E rende’ le a colui ch’era già fioco.
Indi venimmo al fine, ove si parte
     Lo secondo giron dal terzo, e dove
     Si vede di giustizia orribil arte.
A ben manifestar le cose nove,
     Dico che arrivammo ad una landa,
     Che dal suo letto ogni pianta rimove.
La dolorosa selva 1’ è ghirlanda
     Intorno, come il fosso tristo ad essa:
     Quivi fermammo i passi a randa a randa.
Lo spazzo era una rena arida e spessa,1
     Non d’altra foggia fatta che colei.


  1. V. 1-2. Restituisco i passi colla Crusca, il Cassin. e i Cod. mantovani, parmensi e bolognesi, il Land, il Cortonese , il Laur. XL, 7, ora veduti.




V. 1. Seguendo lo poema dice, che poiché ebbe udito che l’anima del cespuglio era stata fiorentina, si lo strinse a carità, perch’elli e lui erano nati in uno luogo cioè in Firenze; per la qual compassion raunò le fronde sparte, ch’erano state dilacerate e scarpite per le cagne nere che seguiano Jacomo de Santo Andrea predetto, e rendèle a colui, cioè a messer Lotto, lo quale era già fioco, cioè che non li parlava più.

4. Cioè che partendo dal cespuglio venèno sopra lo terzo cercoletto, dove la giustizia di Dio punia con diversa arte quelli peccatori.

7. Qui vuol descrivere lo sito del luogo: dice che arivò a una landa, cioè a una via, la quale era in figura curva. Circuiva questa via un terretorio arenoso in lo qual non era né albero né pianta; si che questa via da l’una parte era confinata dal fosso, e dall’altra parte dalla rena: e aduce per esemplo che era simile questa rena a quella che passò Cato. Circa la qual comparazione è da sapere, sicome ne scrive Lucano nel VIIII libro, Pompeio era capo del popol di Roma contra Cesare, e andonnolo perseguendo fino in Libia. Or essendo in Siria lo detto popolo , Pompeio mori, sichè fu fatto Cato capitaneo. Passò con sua gente in Libia, e lì fue alle mani con la gente di Cesare: perderono li Romani, sichè Cato ricoverò in uno castello. Cesare fu ad assedio intorno ad esso, e infine tanto lo strinse, che Cato veggendo che non potea scam