Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/361

Da Wikisource.

INFERNO. — Canto XXI. Verso 28 a 44 357

Che per veder non indugia il partire:
     E vidi dietro a noi un diavol nero
     Correndo su per lo scoglio venire. 30
Ahi quanto egli era nell’aspetto fiero!
     E quanto mi parea nell’atto acerbo,
Con l’ale aperte, e sovra i pie leggiero!
     L’omero suo, ch’era acuto e superbo,
     Carcava un peccator con ambo l’anche, 35
E quei tenea de’ piè ghermito il nerbo.1
     Del nostro ponte, disse: Malebranche,
     Ecco un degli anzian di santa Zita:
Mettetel sotto, ch’io torno per anche
     A quella terra che n’è ben fornita: 40
     Ogni uom v’è barattier, fuor che Bonturo:
Del no, per li denar, vi si fa ita.
     Laggiù il buttò, e per lo scoglio duro
     Si volse, e mai non fu mastino sciolto

  1. V. 56. Col Cassinese , colle più celebrate antiche stampe, coi tre Cod universilarii bolognesi col BP (con cui stava BS, ora alterato) col Cortonese col Laur. citato e col Witte concorda questo verso.




Virgilio e Dante, sì lo gittò giuso, e chiamò uno demonio, il quale avea custodia di quel luogo, e impuoseli che lo mettesse nella pegola. Era lo nome del demonio Malebranche. E dice che ’l peccatore era delli Anziani di Santa Zita. Circa la quale cognizione è da sapere che i luchesi hanno molto in devozione santa Zita; e però altro non fu a dire se non: ecco uno de’ rettori di Lucca, quasi a dire: io sono per addurtene assai di tal vizio, imperò ch’ho ben fornita quella terra di tal condizione, salvo che Bonturo Savio e liale; e parlava quel demonio del detto Bonturo per lo contrario, imperochè il detto Bonturo fu lo maggior barattieri di palagio che fosse o si sappia in quella cittade. Or dice elli che Bonturo fu liale, quasi a dire: tutti sono peggiori di lui1.

V. 42. Ed acciò che paia ben che tutti li luchesi siano di tal condizione, dice che al consiglio del no si si fa ita, cioè sì, per denari. Usanza è a Lucca che al consiglio si vae due bussoli attorno, uno dove si mette la ballotta del sìe, l’altro è quello dove si mette la ballotta del noe. E dice elli ch’essi sono si corrotti a danari tórre, che dovendo mettere per lo ben comune nel bossolo del noè, ed elli baratta per denari, e mettelo in lo bussolo del sie.

43. Segue lo poema mostrando la velocità e prontezza del suo moto tutto a simile come canescamente lo cane, ovver lo mastino segue lo ladro la notte o lo dìe quand’elli li è attizzato.

  1. Quel Bonturo era dei Dati. Tutto questo passo e il seguente ch’era di non chiara esposizione, furono racconci coll’aiuto del Magliabecchino.