Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/375

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INFERNO. — Canto XXII. Verso 98 a 115 371

     Ricominciò lo spaurato appresso,
     Toschi o Lombardi, io ne farò venire.
Ma stien le male branche un poco in cesso, 100
     Sì che non teman delle lor vendette;
     Ed io, seggendo in questo loco stesso,
Per un ch’io son, ne farò venir sette,
     Quando sufolerò, com’è nostr’uso
     Di fare allor che fuori alcun si mette. 105
Cagnazzo a cotal motto levò il muso,
     Crollando il capo, e disse: Odi malizia
     Ch’egli ha pensata per gittarsi giuso.1
Ond’ei ch’avea lacciuoli a gran divizia,
     Rispose: Malizioso son io troppo, 110
     Quando procuro a’miei maggior tristizia.
Alichin non si tenne, e di rintoppo
     Agli altri, disse a lui: Se tu ti cali,
     Io non ti verrò dietro di galoppo,
Ma batterò sovra la pece l’ali: 115


  1. V. 108. Oltre ai già veduti, ho con me il Land, i tre Cod. dell’Univeisità bolognese i BS, BP, il Cortonese, il Filippino e il Cassinese.




spirituale in che erano nel punto della separazione di esse dal corpo, sichè se l’anima morio in baratteria, sempre le rimane quello abito; e però che ’l detto Giampolo fu barattiere e così morio, ancor vuole mostrare ch’usava tal disposizione; e dice ch’elli pensò sotto spezia di Virgilio e di Dante d’ingannar li detti demoni! e dispartirsi da loro. E disse a Virgilio: se non fosse costoro sono quie, io sufolerei, cioè farei un verso, al quale tutti li peccatori che sono sotto la pegola verrebbono a sommo, sichè voi potreste avere notizia di qualunque vi piacesse; ma costoro sono quie, sichè nullo ardirebbe di farsi a galla; ma s’elli desseno un poco di lato e torcesseno occhio, voi vedreste molte nuove cose. E tutto questo dicea elli per scampare delle loro mani, e gittarsi nella pegola.

V. 104. Quando sufolerò, cioè c'hanno usanza quando uno si mette fuori della pegola e ivi non è guardie di chi elli temano, e quello sufoli, tutti vegono a ristorarsi.

106. Questo pare che s’avvedesse della baratteria, come appare nel testo.

119. Cioè scaltramente rispuose, come appare nel testo, quasi facendosi grosso e non appensato.

114. Galloppo. È uno andare di cavallo tra’l trotto e ’l correre, quasi a dire: io ti seguirò a mia possanza.