Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/440

Da Wikisource.
436 INFERNO. — Canto XXVII. Verso 100 a 111

E poi mi disse: Tuo cor non sospetti: 100
     Finor t’assolvo, e tu m’insegna fare
     Sì come Penestrino in terra getti.
Lo ciel poss'io serrare e disserrare,
     Come tu sai: però son due le chiavi,
     Che il mio antecessor non ebbe care. 105
Allor mi pinser gli argomenti gravi
     Là ’ve il tacer mi fu avviso il peggio,
     E dissi: Padre, da che tu mi lavi
Di quel peccato, ove mo cader deggio,
     Lunga promessa con l’attender corto 110
     Ti farà trionfar nell’alto seggio.




V. 100. Dice che quando Bonifacio vide che non rispondea, cognobbe la ditalta, e pensò lo rimedio; e disse: non sospettare d’acquistare peccato alcuno di questo ch’io ti domando, che fino ad ora io t’assolvo: insegnami com’io possa gettare in terra Palestrina 1. E soggiunge Bonifacio: tu sai ch’io ho le chiavi del cielo, una da aprirlo, e una da serrarlo, sichè ben ti posso faire questa assoluzione; le quali chiavi lo mio antecessore non ebbe care; cioè quel Celestino del quale è fatto menzione nel terzo capitolo. 106. Or dice lo Conte: udendo fare cotale argomenti, li quali mi sono mo gravi, al detto Bonifacio, parvemi che 'l meglio mi fosse a consigliarlo, sicome adimandava, e disse: padre mio, da che tu mi lavi da quel peccato là dove io devo cadere, tien questo stile : prometteli assai , e non li attendere alcuna cosa. E acciò che meglio si abbia la intenzione dell’autore è da brevemente recitare perchè fu tal guerra.

Questa fattura dei Colonnesi fu che Bonifacio avesse quello stato in corte, per lo quale elli venne al sommo grado e fu papa, avea lo ditto papa uno suo nipote, lo quale innamorò della moglie di Sciarra della Colonna: cresciette tanto nel cuore a costui questa concupiscenzia e passione, ch’elli se ne gittò suso lo letto ammalato. Lo papa amava molto questo suo nipote , e allora ch’elli non se lo vedea inanzi li parea essere mezzo. Stando un die fino allora di terza ch’elli non lo avea veduto, domandò di lui: falli risposto: messere, elli è sul letto perchè non si sente chiaro. Fue a lui al letto e dimandò quel ch’avea; colui non li rispondea. Mandò per medici e fece vedere e cercare; non li trovava male niuno corporale. Infine tanto fue inchiesto che disse come morìa per la tale donna. Pensò lo papa di volere soddisfare a costui, e fe’ fare un grande convito di tutte le maggiori donne di Roma: fra l’altre fu questa donna: e ordinò che quando fosseno poste a

  1. Qui è uno inferpolamento o glossema copiato col testo , che già avvertii e ora stralcio e qui porto:» Palestrina è una torre dei Colonnesi molto forte; or si dee intendere gittare giù Palestrina, cioè distruggere la parte e la fortezza de’ suoi contrarii.» La Vind. ha Pilestrina, il R. Palestino, il M. Penestrino