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INFERNO. — Canto XXVIII. Verso 31 a 42 445

Vedi come scoppiato è Maometto.1
     Dinanzi a me sen va piangendo Alì
     Fesso nel volto dal mento al ciuffetto :
E tutti gli altri, che tu vedi qui,
     Seminator di scandalo e di scisma 35
     Fur vivi; e però son fessi così.
Un diavolo è qua dietro che n’accisma
     Sì crudelmente, al taglio della spada
     Rimettendo ciascun di questa risma,
Quaudo avem volta la dolente strada; 40
     Perochè le ferite Son richiuse
     Prima ch’altri dinanzi li rivada.




medesimo che molto li credea perch’elli era uomo di buona fede e di grande coscienza e feceli a credere come Dio l’aveva fatto suo messo per predicare sua novella...... ed isformòe la fede cristiana in ogni cosa2.

V. 33. Quasi a dire: reciso sì com’elli fu scismatico.

33. Cioè tutti i seminatori di scisma.

37. Cioè un demonio li piaga e appenali come appare.

39. Risma, cioè compagnia.

40. Segue il poema come nel testo appare. lo papa morì, e li Cardinali feceno un altro. Come costui lo seppe indisdognò o cominciò a predicare tutto Io contrario a quella gente; infine elli sedusse a pestifera fede de’ saraceni, che è morte delle anime di quelli che lo credono. Udendo lo papa tale conveisione, mandò per esso; costui mai non volle venire; fue scomunicato e scismatico e ribello della santa Chiesa. Morì correndo li anni del nostro Signore DCXXI a mezzo luglio; e però dice parlando di sè medesimo: Vedi come storpiato è Macometto, e soggiunge che inanzi a lui va Alì, il quale fue suo discipolo grande autore in quella legge.»

Si direbbe che quella voce di Cardinale si riferisce al monaco Nicolao; e che dopo le parole ribello di santa Chiesa cominciasse la istigazione del Monaco a Maometto. Gli errori di geografia e di storia non erano che cosa comune agli scrittori del tempo. Il Commento attribuito a Pietro di Dante ha anch’egli questa istoria di iNicolò ma non in Barberia, sì in Arabia, e molto più ampia colla notizia del colombo che dovea far le parti di Spirito santo. Il Commento attribuito a Jacopo di Dante fa Maometto grande prelato di Spagna, mandato con promesse a predicare, e per manco d’esse eretico e scismatico. Dante che ne sapea più che tutti non s’imbrogliò. L’Ottimo ha questo passo che fors’era nel Lana: — Del quale Maometto si finge altrimenti; dicono alcuni, ma non è vero, ch’egli fu Cardinale », — E continua come il Lana fino a » cominciò a predicare tutto il contrario». La Nidobeatina ha conservalo a Maometto quel cardinalato; poco diversa storia è nel Cod. perugino L. 70. ma non è nello stesso autore delle altre chiose ivi esistenti; e altrettale risponde il latino del Cod. 446 canonici di Oxford, come mi comunica il sig. Coxe.

  1. V. 31. Qui non si parla che di fèssi, quindi non è buona la lezione di storpiato. Questa che oggi segno è del Cod. Cortonese, del Boccaccio o Vaticano, del Berlinese. Il Cod. perugino B. 25 ha scompiato.
  2. La pergamena è guasta: in quattro linee annerite si raccapezza che Maometto convertì a se coll’aiuto di Nicolò i Mori, i Barbari e altri popoli.