Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/459

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INFERNO. — Canto XXIX. Verso 16 a 23 453


Partìasen già, ed io retro gli andava,1
     Lo Duca, già facendo la risposta,
     E soggiungendo: Dentro a quella cava,
Dov’io teneva gli occhi sì a posta.
     Credo che un spirto del mio sangue pianga 20
     La colpa che laggiù cotanto costa.
Allor disse il Maestro: Non si franga
     Lo tuo pensier da qui innanzi sovr’ello:


  1. V. I6. I due Cod. interi dell’università e i tre dell’archig. bolognese il Cavr., Bg, i tre parmig. che vo citando, il cortonese, quel di Landi, la Vind, e altri e altri hanno Parte sen giva o sen già, e il Witte a quelli si attenne. Ma che s’intende? Parte di che? Non è che Virgilio che se ne va. Il R. racconcia dando Purtiasen già, che accorda mirabilmente con l'andava, e facendo. Virgilio se ne partiva ec. E se alcuno mi avvisasse di un altro già che segue, io gli direi che bene sta a legare le azioni di amendue contemporanee che l'uno rispondeva intanto che l’altro di botto se ne partiva.




V. 23. Qui fa menzione l’autore, come appare nel testo, di Gerì del Bello, il quale fu del suo casato, overo ceppo, e fu sagacissima persona, piacevole e conversevole: dilettossi di commettere male tra le persone, e sapealo fare si acconciamente, che pochi se ne poteano guardare da lui. Sovra tutto questo vizio si dilettò di falsificar moneta, ma perchè la cagione della sua morte, come apparirà, fu pur per seminare zizzania, sì lo mette tra gli altri in la nona bolgia; e perchè l’autore seppe ch’elli fu vizioso nel falsare, tratta di lui nel presente capitolo, acciò che la giustizia per lo palese e per lo secreto sia piena e contenta. Questo Geri fu figliuolo di Cione del Bello, il quale ricevè oltraggio da uno casato, il quale ha nome in Firenze i Geremei, e questo ebbe per suo riportare di parole sconcie. Questi leggiadro propuose di fare vendetta, e nulla via seppe trovare di poterla fare se non in questo modo: questi si vestì a modo di barattieri e fecesi dipingere sì che parca lebroso: andò questi a casa dei nimici suoi, e vide il maggiore, e disseli: messere, la famiglia dello podestà viene per questa via, se voi avete lo coltello, riponetelo. Questi li credette, entrò in casa, e gittò giuso lo coltello; come riuscì fuori dell’uscio, questo Geri così alterato li diede d’un coltello nel petto, ed ebbelo morto; levossi di quel luogo e scampò. In processo di tempo uno de’ detti della casa Geremei fu podestà di Fucecchio, e menò per suo famiglio uno suo nipote nome Geremia, il quale facea l’uffizio della berrovarìa; con li altri andò il detto Geri a Fucecchio per sue vicende. Un die la famiglia andava cercando il ditto Geri, li fu per mezzo e cercollo, vide che non avea arme, battelli un coltello per lo petto, ed ebbelo morto. Or questa vendetta di questo Geri non fu fatta per alcuno suo parente, e però, come nel testo appare, quello Geri non parlò a Dante per disdegno, quasi a dire: la vendetta della mia morte non è nè per te nè per altri nostri parenti fatta.