Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/169

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CANTO V. 49 12. Quando giungon davanti alla ruina, Quivi le strida, il compianto, e il lamento ; Bestemmian quivi la Virtù divina. 13. Inte i che a così fatto tormento Eran dannati i peccator' carnali, Che la ragion soramettono al talento. 14. E come gli stornei ne portan. l'ali, Nel freddo tempo, a schiera larga e piena; Così quel fiato gli spiriti mali 15. Di qua, di là, di su, di giti li mena. Nulla speranza li conforta mai, Nonché di posa, ma di minor pena. 16. E come i gru van cantando lor lai. Facendo in aer di sé lunga riga; Così vid' io venir traendo guai, Mena. La vita molle è punita dal coniinao dibattere, ch*^ figura la temp»'"!-! •leirani'Tìo; e l'oscurità fi- gara l< lu "'^ dpirinie!l*»tto t'^-hata — R'ipina Virgilio de'vpnti <iEn I): Mann ac lerr-.i . teiant «api't <e- cu'Hj oerranique per aurati Gonv.: La r -pina fiel lìiimo rt-obUe R^^/., 1, XXV -29: Lmimi de^iuoi ne-nici saà rotata qua4 impeto e giro di fionda 12 (L) Ruina dell'altro giro. — Strida., p-^i' 'pm^i di cad*»rp. {'^\.)Ruina Vasari: D li •>'0)nTno d'una ruina a veie una nonna che, avendo un figliuolo, lo pe'la nd uno che sia nella strada. — Compimlo. .En . IV: Lameniia, gp.mi'uque, et femineo ululutu Tecla fremunt. Vu- luWo risponde aile strida, il gemito al coffipionfo ( F ) Ruina Asostino, nelle Con- fessioni, .liitinge il SU') amopp "«ime una via \ \^rpr^^)'7.l0. — Vi'th Mutiti . XXVI 6t: AUi ^eaim della Yirtk ai Dio. Rtin. I, 20: La <«'«- pi>e>na Vi-iu i Dio Di<»asc., lib. 8: Poienlia <eu Virlus diHni. 13. (L Talen'o: au^f'tiui (K» C i nati. \ minti de' beni che 0'--*?A-> ili e temp^s'alii prope rifu Mobilia, et caeca fluitantia sorle (Sat., l(, 3). — Ragion. Vita Nuova: Amore mi reggesse senza il fedel consiglio della ragione. Som.: Il di- Dante. Inferno. letto della voluttà assorbe la vo- lontà e li ragione tanto che fa disprezzarfi gli altri bpni — Som- n.e'iono. JEa . IV: Animos <ub'iiit- tei e amo-i Sap. {. k: Cirpo nudiito a* veccnli Ci'*., S-mn. S -p : Ciani- Vii f>i coloro chp. P' e^iar (ino <e quasi <n>ini<t-i ni piacere, e per intpulso di libidini il ni iUo violarono, usciti de' corpi, intomo alla lerra x^aoool- gnno S BhsìI'o: S'iQQetii, quasi ser- vi, a vizii e bruttare. Som : Le for- ze inferiori non «t commettono alla ragione, ma alle inferiori co>ie si voiQono »econ<io il proprio impelo. - Per la Grazia intenore la carne è swinVa allo spirito - In quanto la volontà soguiace a passione, le sorrata Vappelito sensUivo. 14 (ì.) AH C^so retto. — Nel: verno. — Fiato: vpnto. (>L) Sornei. Urlili, di'"*» l'Ot- timo, Zh< m/ìo<ì. romei gru. ì\ Va- sari dipinge s\'< Eb eì come "«torni fhe vanno oornl snbato a vpd*^rft il Mose' di Mi hphngr^'lo. — Tempo. .C'-*>sen , l, 6: Ne" tempi cai i. — Piena Ov , Art. Am . I: Pienius aq'nen. — Fiato (j^o'-er.. Il : Hiber- nis oarr.eb m' flitibus Eu'i. t.T (F' Spertnza Sesia ne' dan- nati, Snm , i, 2, 18. 16. (-iL> Gru. niasf^olino, è nel Fior di Virtù. .En., X: Quales sub nubibus atrit Stn/moniae dant tigna 4