Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/198

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76 INPERNO 38. Questi si percotean non pur con mano Ma con la testa e coi petto e co' piedi, Troncandosi co' denti a brano a brano. 39. Lo buon Maestro disse: — Figlio, or vedi L'anime di color cui vinse Tira. E anche vo* che tu per certo credi 40. Che sotto l'acqua ha gente che sospira: E fanno pullular quest'acqua al summo. Come r occhio ti dice u' che s' aggira. 4L Fifti nel limo dicon: « Tristi fummo » Nell'aer dolce che dal sol s'allegra, » Portando dentro accidioso fummo. 42. » Or ci attristiam nella belletta negra. » Quest'inno si gorgoglian nella strozza, Che dir noi posson con parola integra. — 43. Così girammo della lorda pozza Grand' arco tra la ripa secca e '1 mezzo, Con gli occhi vòlti a chi del fango ingozza. Venimmo appiè d'una torre, al dassezzo. 40. (L) Ha: è. — Pu^^t^^r; gorgo- gentile mestizia. Somma (1,2,39,1). gliar. — Al: Hoo aiU superficie. — 42 (>Lt O»'. M i ^I Quam vel- U' : (lovuiKjtirf. leni, ce'here in aUo Nane et. p lupe- 4i. (SD DiiUe. .^a.. Vi: Cosli ju- rie» ci duroi perie'-re lobures ! — cundu'ulamenet aaia<. — Fa mno. — Negri G^-or^j., iV Li-nu< niyer , Per turno, in nnii'-o an^'o in orosa. et iieio'this arun^o C>cy'i tar-uque Alberi-ann I 9 Lo 'nmìio ddl'oHo pahis imm'ibi'ii unda Alligut ^ et sempre si na cunde in pedo del ne- n()'ie< S'yx interfUia coercet. ndco. 43 {Li'M'zzo: il ffulicio dei pa- (F) FiUi Ps., LXVlll 3: Son dule. — Ai: -U ultimo. fiUo nel puntino <iel ondo — Tri (SLi Di^iezzo. Lat. sequior. sti Hjr. Carm., l i6: T idei.-.irce. Ariosto, XI, i3. Si diceva anco in Della tristezza mala, disiiuta dada prosa. , -o^^^^o- L'aim^ire la rabbia di Cerbero con nel dipingere l'agone de' prodighi e un pugno di terr gettatagli in gola, d'agli avari, merita che le consideri e il far cascare a terra Sifana co- '^hi s'addestra all'arte di scrivpre. m'albero fiaccato dal vento (juasi N.jn sempre così S'dendido nella còllo da convuhioni di rabbi-i <IU elocuzion^^, com« grande n^'l concet- rnemoria di S Michel^; ooteva of- to il discorso suda Fortuna: ma la friff^ niatrt. ia di fa-'ezìe al Bettinf-lli pena de* rancore superb'». Invido, e al Voltane; ma n*^!' leggere Dinte, ira-on lo(i tre mali si volgono l'un l)iso?na fare l'orecchio a ([uesleco^e, dill'aliro e si confondono insieme) o intenderle per il suo verso. Le ha tratti franchi e valenti, difficoltà superate o tentate superare