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CANTO XVIII. 209 29. Quanto aspetto reale ancor ritiene! Quelli è Jason, che per cuore e per senno Li Colchi del monton privati fòtie. 30. Elio passò per l'isola di Lenno Poi che le ardite femmine spietate Tutti li maschi loro a morte dienno. 31. Ivi con segni e con parole ornate Issiiile ingannò, la giovinetta Che prima l'altre avea tutte 'ngannate. 32. Lasciolla quivi gravida e soletta. Tal colpa a tal raartiro lui condanna: E anche di Medea si fa vendetta. 33. Con lui sen va chi da tal parte inganna. E questo basti della prima valle Sapere, e di color che in sé assanna. — 34. Già eravam là 've lo stretto calle Con l'argine secondo s'incrocicchia, E fa di quello ad un altr'arco spalle. 35. Quindi^ sentimmo gente clie si nicchia Nell'altra bolgia e che col muso sbuffa, E sé raedesma con le palme picchia. 30. Le ripe eran grommate d'una muffa. Per l'alito di giù che vi s'appasta, Che con gli occhi e col naso facea zuflà. 29. (Lì Cuore : coragcrio. — Monton: 32 (L) Melea : abhanir-natada Già* veUo (l'uro. — Fene : ft^'-e. sonf; — V&nietta: ppna, <SLi Quanto ìEd , IV: Quam<ese 33. (L) Pule : in tal modo, sedu- oriferen^t — Ja<on gv M«t VII .^. cendo. — Assonna: ^ITt^rra.. 30 iL; Elio : égli. •— Dienno : die- (SL) A'isunnjL : Inf., XXXI : Di- dero, torà (SL) Lenno Ov Her., VI, —Ir- 34 (Lì £/aua»n. II ponte sul fosso dite. Per ti è uccisero uomini' spie- s' incro.'icchlA coil'argine pere è il tate prT'tiè padri e mariti: in wn- mt^desimo songlio travrrsa gli argini d'-tt.H dell'essersi que'dì Lf nno addo- tuiii e fa sovr' essi tanti archi L'ar- raftsti'aii con le .ii«nn'^ de'vin'i ne- g'n^ è spalla rh^. regg»^ trli archi, mici. — Dienno Mn . V, XI: Dd... 35. iL) Nicchia: dolersi con ripu- Wo. Semi'i' : Di'C alla ■morti' gnanza. 31. (L) Sitqni: d'am-irn — Ingan- { S Lì iV*Cf/«"a Erano nello sterco, nò, salvanti !• padre T'>'tnie-. e però sbuffavano: allodi chi sente (<\.> S'Qni P.Hr : Con parolf. e gran imi/.n. concenai niìeya'o —O'uaie lf.,ll. 36 (L) Alilo: efflovlo fetente. — L'I tua parola ornala — Ihsifile. Appaiti: at>piasiti'Cia. — Zaffi: fa- Apoll hhod., lib. I , Valer. Flacc, ceva schifo e a vedere e a sentire. Argon., lib. II]. (SL) Alito, .Ea., VI : Talis sese Dante. Inferno. 14