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XXXII AMORE DI DANTE.

a tutti parere tanta soavità quanta spira da' versi seguenti:

Negli occhi porta la mia donna amore,
Perchè si fa gentil ciò ch'ella mira...
Fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, a farle onore.

Quanto spirito lirico in questa invocazione alle donne, che ad onorar Beatrice lo ajutino, come se tanta gentilezza potesse da sole le donne essere sentita e onorata degnamente! Più fina lode alla bellezza dell'anima femminile non ha forse la poesia italiana di questa:

Ogni dolcezza, ogni pensiero umile
Nasce nel core a chi parlar la sente :
Ond'è laudato chi prima la vide.
Quel ch'ella par, quand'un poco sorride,
Non si può dicer né tener a mente;
Sì è nuovo miracolo e gentile.

E questi sono versi antichi di cinquecento sessanta e più anni, e sono più chiari che i versi di tanti chiarissimi poeti viventi.

Sovente nelle Rime di Dante ricorre la parola umiltà; e Beatrice si chiama d'umiltà vestita; e dicesi che umili pensieri nascono in chi la sente, e che ogni cosa si fa umile alla sua vista. Perchè l'altero uomo conosceva quanto gentil cosa l'umiltà fosse, e quanto la superbia villana: conosceva quanto giovi a far miti i pensieri l'aspetto d'una pura bellezza. Oh questa tutta umile Fiorentina è ben più sublime cosa della Francese umilemente altera, alteramente umile, che il canonico Petrarca cantava.

Domanderete in quali ore e in che luoghi amasse più Dante onorare ne' versi la donna sua; se nel sorriso della solitaria natura, o nel frastuono della città popolosa; se passeggiando dal Gardingo, o fuor della cerchia antica, o salendo l'altura di Trespiano, o scendendo ne' luoghi dov'ora villeggia più d'uno tra' moderni Fiorentini a tutt'altro pensando che a versi. A cotesto una sola cosa io posso rispondere, che la bella canzone la qual comincia: Donne, che avete intelletto d'amore fu imaginata da lui passando per un cammino lungo il quale sen giva un rivo chiaro molto. Allora gli venne volontà di dire ; e la sua lingua parlò, quasi per se stessa mossa, quel primo verso che ho detto, ed egli lo ripose nella mente con gran letizia; onde poi, ritornato alla città, pensando alquanti dì, scrisse la intera canzone. Non so se quel verso, caduto nella mente