Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/413

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CANTO XXIV. 27? 42. Vita bestiai mi piacque, e non umana, Siccome a mul eh' i' fui. Son Vanni Fucci, Bestia: e Pistoia mi fu degna tana. -^ 43. Ed io al duca : — Digli che non mucci : E dimanda qual colpa quaggiìi '1 pinse ; Ch' io 1 vidi uom già di sangue e di corrucci. — 44. E '1 peccator, che intese, non s' infinse ; Ma, drizzò verso me 1' animo e 1 volto, E di trista vergogna si dipinse 45. Poi disse : — Più mi duol che tu m'hai còlto Nella miseria dove tu mi vedi. Che quand' io fui dell' altra vita tolto. 46. r non posso negar quel che tu chiedi. In giù son messo tanto, perch' i' fui Ladro alla sagrestia de' belli arredi; 47. E falsamente già fu apposto altrui. Ma, perchè di tal vista tu non godi, Se mai sarai di fuor de' luoghi bui, 42. (L) Mul: nato d'adulterio. (SL) [FuecL Vili., Vili } (F) Mul. Psal. XXXI, 9: Nolile fieri sicid equui et mulus, quibus non est intellectus. — Bestia. S. Greg. : Chi secondo ragione umana non tem- pera sé stesso, beitialmente vice. Ciò spiega il senso che da il Poeta a ba- stialilà. 43 (L) Mucci-' fugga. — Pinse: spinse. (SL) Mucci. Vive in alcune parti di Toscana. Albert. , 1 , 40 : Mucciar la contenzione. In meno antictiì : smucciare. —Pinse. Mn. ■, VI: Ne quaere doceri quum poenam, aut quae forma viros fortnnace mersit. — Sangue. Psal. CXXXVllI, 18: Viri sanguinum. Eccl., XXXIV. 23 : Homo sanguinis. Reg., II, XVI, 7 : Vir sau' guinum et vir Beliat. Dante stupi- sce trovarlo fra' ladri : credeva fosse tra gl'iracondi o tra' violenti. [Psal. V, 6: Il Signore abbomina V uomo di sangìie e di frode ] 44, (SL) Drizzò. /Eu., XI : Conver' tère animos acres oculosque tulere. . l(F) Trista. C è la vergogna Che fa r uom di perdon talvolta degno (Parg. , V). Som. : Vergogna è li - 7nore di atto turpe. - S. Ambrogio (Trad. di Birt. da S. Conc.) : Bella virtii è vergogna e soave grazia. Hor. Epist. l, 16: StuUorum incu- rata pudor ìualus ulcera celat. Som.: Pai ii vergognano gli uomini del furto che della rapina. Eccl., V, 17 : Super furem... »A confusio, et pae- 7lÌtC7liÌ(X 45. (SL) Colto. Ottimo: Il furto.... c/i' eili fice alla sagrestia de^ belli arnesi di Meis. S. Jacopo di Pistoia, il quale ha piii belli arnesi d' oro e d' argento e di pietre preziose, che uomo sappia, in calici, fornimenti, ornamenti nobili e di grandissimo valore... E quello furto... falsamen- te fu apposto a tali che non t?' ave- vano colpa: e questo fu per la pò- lenza de' Cancellieri , de' quali co- stui era. L' innocente imputato era Vanni delia Nona, che mori sul pa- tibolo. Pucci era di parte Nera. Il Ciampi dimostra che il Pucci tentò il furto, ma non lo potè consumare. (P) Miseria. Girol : Le eterne miserie. 't7. iSL) Luoghi. .En., VI: loca turbida.