Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/533

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CANTO XXXIII. 397 43. E, perchè tu più volentier mi rade Le invetriate lagrime dal volto. Sappi che, tosto che l'anima trade, 44. Come tee' io, il corpo suo l' è tolto Da un dimonio, che poscia il governa Mentre che '1 tempo suo tutto sia vòlto, 45. Ella ruina in sì fatta cisterna. E forse pare ancor lo corpo, suso, Dell'ombra che di qua dietro mi verna. 46. Tu '1 dèi saper, se tu vien pur mo giuso. Egli è ser Branca d' Oria; e son più anni Poscia passati, ch'ei fu si racchiuso. — 47. — r credo (diss' io lui) che tu m' inganni: Che Branca d' Oria non morì unquanche; E mangia e bee e dorme e veste panni. — 48. — Nel fosso su (diss'ei) di Malebranche, Là dove bolle la tenace pece, Non era giunto ancora Michel Zanche, 49. Che questi lasciò un diavolo in sua vece Nel corpo suo, e d' un suo prossimano. Che '1 tradimento insieme con lui fece. 50. Ma distendi oramai in qua la mano; Aprimi gli occhi. — Ed io non gliele apersi: E cortesia fu lui esser villano. 43. (L) Trnde : tradisce. d' Orla; e morto Arrigo, cacciarono (?L) T/ude. L'Ottimo lo dice in i d' Oria in esilio. Branca d' Oria è pro<!a. nominalo nella LVUl delle Cento 44. (L) Dt" on/o...: finci è il corpo Js'ovi Uh muoia, li si^ un diaM'lo 47. (L) Unqunnche : mai. (Sl>) G(itVT7/a. /Eo., IV: Dam (^Li tai.ni > omico, per far più sp>riiU'i-h<»'i reuel arVus t' rr^bil^' ruonia Ma breve è 1*^ scher- (F) Dimmio IJi dimenìi pn- no in Ini isvila iMoninnia : Nalura- frali in 'orpti, ^er pen» Y UoH;<n.i., ij* amor (liuitunarn e<se deristonem 1, 4fi, 177, 343 494 496, 69' 10G7. non putitur ; ed, ut sol >iestivus qui 45 iLf Ella : l'aniuid. — Pie..: oi jeciiii nebuiiAViatuUni.^, terrai, la- api>:irisf"e •"-! mondo — Vcni'i : pf-la, cutentir iria-iint , dertsiove o»»tNsa, 46. (L) ^^0 : ora. — Rucchimo nel lur.em co'»>c/n)Tit< Oiieuacre inacult. gelo. 48. (L M lebioìiihe: '1^' hdraiUfr'ì. (SL) D' O'ia Uccise a iradi- (^L»F.M o. inf , XXI lerz. 13; mento Mi.ur-I Zinche , .suoct ro suo XXII, lerz 20 — Giunui L'anima (come Toiuiiit-o il >uùcero Sìmori»') , del traditole, aupena p» n^aio il tra- per occupare il i'iudi- iodi Lt»gudo- dimenio precipiia nell'Inferno Ella rn in Sardegna NI 1.^08 m^it-nj con lo pf n«a ; nji demfnio lo compie. Opicino SpinfTla si;;norerfi£Ìò (ì^riov^, 4y. .|, P o slittano >' congiunto, tenendone i Kitsc'ii in bando: iiiuali ,-0. (L) Lai: a lui. ri*;ntr»r«n« con Arrl^ro par^lilciii ai (SL) Corlma. A traditore st*