Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/236

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133Ma gli elementi che tu ài nomati,
     E quelle cose che di lor si fanno,1
     Da creata virtù sono informati.
136Creata fu la materia ch’elli ànno,
     Creata fu la virtù informante
     In queste stelle che torno a lor vanno.2
139L’anima d’ ogni bruto e de le piante
     Di complession potenziata tira
     Lo raggio e ’l moto de le luci sante.
142Ma nostra vita senza mezzo spira3
     La Somma Benenanza e la inamora4
     Di sè sì, che poi sempre la disira.
145E quinci puoi argomentar ancora
     Nostra resurrezion, se tu ripensi5
     Come l’umana carne fesi all’ora,
148Che li primi parenti intrambo fensi.

  1. v. 134. C. A. che a lor
  2. v. 138. C. A. intorno a
  3. v. 142. C. A. Ma vostra
  4. v. 143. Benenanza; benignità. E.
  5. v. 146. C. M. C. A. Vostra


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C O M M E N T O


Osanna sanctus Deus sabahot, ec. In questo settimo canto lo nostro autore finge come Beatrice li dichiarò alquanti bellissimi dubi intorno a la redenzione umana fatta da Dio, e due cose fa principalmente : imperò che prima dimostra, inducendo a parlare Beatrice, come iustamente fu punito lo peccato del primo uomo nella morte di Cristo, e muove uno altro dubbio; cioè perchè a Dio piacque pur questo modo, cioè colla morte di Cristo sodisfare per lo peccato del primo uomo, et incomincia Beatrice a rendere là cagione, per che. Nella seconda parte, che serà la seconda lezione, finge come Beatrice, procedendo oltra colla sua ragione, compiesse di dichiarare lo dubbio mosso; et adiunge per che cagione l’anime umane sono immortali: con ciò sia cosa che tutte l’altre cose create siano mortali, se non l'anime umane e gli angiuoli 1. La prima, che serà la prima

  1. C. M. angeli, e cominciasi quine Di tutte queste ec. La prima,