Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/788

Da Wikisource.
     776 p a r a d i s o   x x i x . [v. 118-129]

e con iscede; cioè detti beffevili, che strazieggiano e contrafanno le parole altrui: sceda è la prima scrittura, e sceda è la simulazione e contrafacimento, quando l’omo strazieggiando contrafà altrui A predicare; cioè a dire inanzi e publicare lo regno d’Iddio, e pur che ben si rida; cioè dal populo, che sta ad udire, per li motti e scedarie che dice lo predicatore, Gonfia ’l cappuccio; cioè gonfia lo capo del predicatore per vana gloria, che vede piacere lo suo dire, e più non si richiede; cioè non cerca più là, se non di piacere al populo.

C. XXIX— v. 118-129. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come Beatrice, seguendo la sua invettiva contra li predicatori che pospognano la santa Scrittura a le faule 1, conchiude che si ritornasse a la lasciata materia, dicendo: Ma tal; cioè sì fatto, uccel; cioè il dimonio, nel becchetto; cioè del cappuccio ch’à ditto di sopra, che gonfia; cioè insuperbisce; e questo becchetto s’intende l’ultima e suprema parte della imaginazione umana che si leva in su per superbia, pensando et estimando da sè dire quello che dice, e reducendo quella gloria a sè e non a Dio, s’annida; cioè fa suo abitaculo, Che se ’l vulgo; cioè lo popolo simplice et ignorante, che va dirieto a tali predicanti, il vedesse; cioè quello uccello, vederebbe La perdonanza; cioè la indulgenzia, che promettono tali predicanti nelle loro prediche, di ch’ei; cioè della quale elli, cioè lo popolo, si confida; cioè d’avere la santa madre Ecclesia: imperò che, se colui la dà che è occupato dal dimonio, dèsi pensare che sia o nulla, o poca; e se è, è per la fede de’ riceventi, non per l’autorità, nè per la fede della annunziantela. Per cui; cioè per la qual fede di perdonanza, tanta stultizia in terra crebbe; cioè nel mondo tra li omini è cresciuta, Che senza prova; cioè senza approvamento, d’alcun testimonio; cioè d’alcuno privilegio vero, Ad ogni promission; cioè che facesse lo predicante, si correrebbe; cioè dal populo. Di questo; cioè di questa fede, che à lo popolo a la fede di tale indulgenzia, che sono publicate da questi predicatori, benchè non siano, ingrassa ’l porco santo Antonio; cioè ànno lo porco grasso da’ simplici uomini quelli che vanno accattando per santo Antonio, cioè per l’ospidale di santo Antonio, che è in Vienna. Et altri assai; cioè ingrassano lo porco per la detta cagione, che; cioè li quali, son peggio che porci; cioè sono più lussuriosi, che non è il porco, Pagando di moneta; cioè lo popolo, che dà loro le limosine di tale premio e sì fatto che è nulla, quanto da la parte loro; e però dice: senza conio; cioè falsa, come è la pecunia, che non à lo suo diritto conio che espressamente si vede che è falsa. Ma perchè sian 2 di-

  1. C. M. faule, aggiunse la pena, che ne seguiterà loro, dicendo:
  2. Sian, siano, prima persona plurale, senza affisso oggi non sarebbero più da usare. E.