Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/100

Da Wikisource.

90


paradiso

Per suo arbitrio alcun, senza la volta E della chiave bianca e della gialla: S7 E ogni permutanza credi stolta, Se la cosa dimessa in la sorpresa, Come il quattro nel sei, non è raccolta. 60 Però qualunque cosa tanto pesa Per suo valor, che tragga ogni bilancia, Soddisfar non si può con altra spesa. 63 Non prendano i mortali il voto a ciancia: Siate fedeli, e a ciò far non bieci, Come fu lefle alla sua prima mancia; 66 Cui più si convenia dicer: mal feci, Che serbando far peggio; e così stolto Ritrovar puoi lo gran duca de’ Greci, 69 Onde pianse Ifigenia il suo bel volto, E fe’pianger di sè e i folli e i savi, Ch’ udir parlar di così fatto colto. 7 Siate, Cristiani, a muovervi più gravi; Non siate come penna a ogni vento, E non crediate eh’ ogni acqua vi lavi. Th Avete il vecchio e il nuovo Testamento, E il Pastor della Chiesa che vi guida: Questo vi basti a vostro salvamento. 78 Se mala cupidigia altro vi grida, Uomini siate, e non pecore matte, Sì che il Giudeo tra voi di voi non rido. 81 Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre, e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte. Così Beatrice a me, com’io scrivo: Poi si rivolse tutta disiante