Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/99

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canto

V. 89

Or ti parrà, se tu quinci argomenti, L’ alto valor del voto, se è sì fatto, Che Dio consenta quanto tu consenti: 27 Chè, nel fermar tra Dio e I’ uomo il patto, Vittima fassi di questo tesoro, Tal, qual io dico, e fassi col suo atto. 30 Dunque che render puossi per ristoro? Se credi bene usar quel ch’hai offerto, Di mal tolletto vuoi far buon lavoro. 33 Tu sei ornai del maggior punto certo; Ma, perchè santa Chiesa in ciò dispensa, Che par contra lo ver ch’ io t’ ho scoverto; 36 Con vienti ancor sedere un poco a mensa, Però che il cibo rigido che hai preso Richiede ancora aiuto a tua dispensa. 39 Apri la mente a quel ch’ io ti paleso, E fermalvi entro; chè non fa scienza, Senza Io ritenere, avere inteso. 42 Due cose si convengono all’ essenza Di questo sacrificio: 1’ una è quella Di che si fa; l’altra è la convenenza. Quest’ ultima giammai non si cancella, Se non servata, e intorno di lei Sì preciso di sopra si favella: 48 Però necessità fu agli Ebrei Pur 1’ offerere, ancor che alcuna offerta Si permutasse, come saper dei. L’altra, che per materia t’è aperta, Può bene essere tal, che non si falla, Se con altra materia si converta. Ma non trasmuti carco alla sua spalla