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canto

V. 101

tare cosi corremmo così di corsa entrammo nel secondo regno nel secondo cielo, nel cielo di Mercurio. Qui vid io la donna mia si Seta più lieta a misura che più saliva come nel lume di quel Ciel si mise che piu lucente se ne fe il pianeta quando entrò in quella sfera, che si rese per la maggiore letizia di Beatrice, essa pure maggiormente splendiente. che se la stella si cambio e rise e se Mercurio crebbe splendore qual mi fec io quale sarò addivenuto io che pur da mia natura trasmutabile son per tutte guise che per mia natura sono soggetto alle impressioni esterne dei sensi, il che non accade ai beati addivenuti sostanze purissime. Mercurio è di natura media, ed è propizio ai potenti: si dice Dio della eloquenza, che congiunta a sapienza è molto vantaggiosa, congiunta a malizia molto dannosa. come in peschiera ch e tranquilla e pura come in vasca d’ acqua pura e tranquilla tragonsi i pesci a cio che ven di fori corrono i pesci all’esca che si getta di fuori per modo ch dli extimi sua pastura credendolo loro pasto si vid io ben piu di mille splendori così vidi ben più di mille di quegli splendidi spiriti trarsi ver noi lieti accostarsi a noi et in ciascun sudia dire ecco chi crescera li nostri amori ecco Beatrice che accrescerà la carità che c’ infiamma. Quanto è maggiore il numero dei gaudenti la eterna gloria, tanto più cresce la carità; e Dante tornato al mondo crescerà br nome e fama: e si come ciascuno a noi venia ed a misura che ciascuno si avvicinava vedeasi 1 ombra piena di letitia nel folgor chiaro che di lei uscia 1’ ombra dava segno manifesto di sua allegrezza nel chiaro splendore che usciva da lei. Mercurio rende gli uomini attivi, sagaci ed eloquenti. L’ eloquenza è tal dote di cui niun’ altra, secondo Tullio, è migliore: fermare colla parola innumerevol gente, allettare le menti ,determinare la volontà, dar salute, liberar