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I I2


paradiso

loro fu immensa. Vitige incatenato fu condotto da Belisario in Costantinopoli, tosto che con la chiesa mossi i piedi appena mi corressi dal mio errore nella fede cristiana a Dio per grazia piacque di spirarmi I alto lavoro Iddio m’ ispirò la riforma delle leggi e tutto in lui mi diedi e mi occupai intemmente della riforma et comendai I arme al mio Bellisario ed affidai la guerra al mio Belisario cui la dextra del cielo fu si benigna che segno fu cli io dovessi posarmi cui la mano di Dio tanto soccorse, che mi fu avviso dovermi io riposare dai travagli della milizia, e badare alla riforma. — Belisario ebbe ventisette campali vittoriose battaglie. In Roma, ed a san Pietro, fece l’offerta per mano del papa Vigilio di una croce d’oro di cento libbre, con molte gemme innestate. In detta croce erano scolpite le proprie vittorie. Or qui la mia responsa punta a la quilion prima ora ti risponderò a ciò che primamente mi dimandasti ma sua condietione ma la condizione dell’ aquila mi stringe a seguitar alcuna giunta mi obbliga ad aggiungere altra cosa perche tu veggi con quanta ragion perché tu conosca se siavi ragione si mova contro il sacrosanto segno di agire contro il segno della dignità imperiale et chi il s appropria e di prenderla a segno di fazione e chi a lui s appone e coloro che vi fan contro — i primi i Ghibellini, gli altri i Guelfi. Dante mira con tutto questo a concludere che l’impero romano ebbe da Dio il regime del mondo, il perché Giuseppe Storico — senza Dio sarebbe impossibile che tale impero sussistesse. — Il mondo, secondo Platone, è un grand’animale, e l’animale di molte teste è un mostro che non può durare la vita; così pci bene del mondo fu necessario dargli un solo capo, un solo monarca, e tale fu il principe romano. — Plinio aggiunge, che tal principe fece il mondo buono, ed insegnò di vivere agli uomini.