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CiSC senza contrasto il terzo. Tutto poi fece squartare a coda di cavallo Mezio, duce degli albani in molti incontri traditore: demolì Alba, e tutto che v’era di prezioso traspor16 a Roma. Così la madre di Roma si ridusse nel ventre della figlia: così di forze e d’uomini crebbe Roma infino al fine che i tre e i tre pugnar per lui ancora flnchè tre Orazi pugnarono coi Ire Curiazi per l’aquila romana. Romolo, fondala Roma, difettava di donne, senza delle quali non potevasi perpetuare la sorgente popolazione, e chiese ai vicini di stringere matrimoni, che gli furono negati. Egli allora finse uno spettacolo grandioso per oggetto diverso, ed al quale accorsero le popolazioni vicine, e nel più bello di esso i romani rapirono tutte le donne sabine, pel cui ratto sorse fiera guerra. Ma perchò il sangue, che si spargeva, era a vicenda di generi e suoceri, le rapite sabine precipitandosi fra gli armati, ora i mariti, ora i genitori supplicando e gridando che in esse piuttosto, cagione di tanti mali, volgesser le armi, arrivarono a metter pace fra quell’ ire, e gettate le armi, ed abbracciati insieme convennero di due fare un popolo solo, e che Tazio sabino fosse nel regno a Romolo compagno. Mentre Tarquinio superbo assediava una città vicina a Roma, i di lui figli insieme a Coltatino tenevano in un convito discorso delle mogli rispettive, e ciascuno loda,ido la propria, Collatino metteva la sua alle stelle. Ed in prova, montati a cavallo, celermente corsero a Roma, e trovarono le nuore del re tra sollazzi e giullerie, mentre Lucrezia di Collatino sorpresero fra le ancelle al lavoro. Ebbe vittoria della contesa Collatino. Ma Sesto, figlio minore di Tarquinio, partì da lei feritod’amore tanto ardente quanto era gran- (le la bellezza e l’onestà di Lucrezia, e non reggendo alla smania che lo agitava, dopo pochi giorni, con un solo servo