Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/13

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PROEMIALE


Torna bene, secondo Averroe, vagliare un moggio di sabbia per trovare una pietra preziosa, come ha fatto Dante nel suo Divino Poema. Nella prima cantica vagliò la più nera sabbia, e trovò modo di scampare dal centro di ogni tristezza esaminando e meditando colpe e pene. Poscia vagliò altro moggio di sabbia men rea, e nella seconda Cantica, meno oppresso, si arrampicò sopra di monte altissimo, in cui mirando e contemplando colpe men gravi, e pene più lievi, si aprì la strada dell’eterna beatitudine. In questa terza ed ultima Cantica descrive il termine di ogni fatica, la pietra preziosa già trovata, la eterna gloria. E nell’ascendere al cielo egli parla in tal modo.

Il desiderio della gloria è nel cuore e nella mente di ogni uomo, anzi dai sapienti si tiene per un’ombra della stessa virtù, cui van correndo dietro, e che spesso la precede, come veggiam ne’ fanciulli di sviluppo precoce nelle facoltà della mente. Chi desidera gloria, segua prima virtù, e l’otterrà. Coi sudori e gli stenti degli studi e dell’armi, in mezzo al san-