Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/152

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canto

VII.

T.TO MODF.RNO Osanna Sanctus Deus Sabaoth, Superillttstrans ekzritate tua Fetices ignes horum matahoth: Così, volgendosi alla noLa sua, Fu viso a me cantare essa sostanza, Sopra la qual doppio lume s’addua: Ed essa e l’altre mossero a sua danza, E, quasi velocissime faville, Mi si velar di subita distanza. 9 Io dubitava, e dicea: dille, dille, Fra me, dille, diceva, alla mia Donna, Che mi disseti con le dolci stille: Ma quella reverenza che s’ indonna Di tutto me pur per B e per ICE, Mi richinava come I’ uoin che assonna. Poco sofferse me cotal Beatrice, E cominciò raggiandomi d’ un riso Tal che nel fuoco farla 1’ uom felice: Secondo mio infallibile avviso, Come giusta vendetta giustamente Punita fosse, t’hai in pensier miso; ‘21 Ma io ti solverò tosto la mente: E tu ascolta, Che le mie parole Di gran sentenza ti faran presente.