Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/160

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paradiso

rispetto al corpo tutte le passioni corporee, fame, sete, fatica, dolore — e le spirituali tristezze, timore ecc. ma non tutte le corporali come malattie ecc. nè Lutto le spirituali, ignoranza, ribellione di spirito alla carne ecc. or drizza il viso a quel chor se ragiona ora aguzza l’ingegno al mio ragionamento. questa natura umana unita al suo faetore al Creatore nella persona del Figlio fu sincera senza macchia e bona—- tale quale fu creata buona come quella di Adamo; ma ella natura fu isbandita di Paradiso pur per se stessa fu scacciata dal Paradiso terrestre per propria colpa perche si torse da via di verila ci da sua vita perché si allontanò da Dio, ch’ è via di verità, e di vita beata, e cadde in infelicità, e divenne soggetta alla morte. Nulla dunque niuna pena gia mai morse giammai colpì giustamente il delinquente se la pena che la croce porse se se misura alla natura assumpta;la pena perciò subita da Cristo, quando si misuri alla natura umana assunta da Dio fu giusta, cioè adequata a soddisfare l’offesa fatta a Dio ci cosi nulla niuna colpa fu di tanta iniuria fu tanto grave guardando a la persona che sofferse a Cristo in che nel quale era coniracta tal natura era ristretta, circoscritta tale natura. Cristo ebbe passione di corpo e di anima; passione dì dolori, passione di compassione: passione ignominiosa per la croce fra ladri; passione perentoria stante la separazione dell’anima dal corpo, salva I’ unione dell’ una e dell’ altro colla divinità; imperocchè il Figlio non perdette mai quella natura che una volta sola ebbe assunta. Ma sebbene tal passione sia stata in sè buona in quanto valse a redimere il genere umano, pure gli ebrei non la guardarono pel vero fine perodunaciouscir cose diverse eh a Dio ci a Giudei piacque una morte: per lei tremo la terra e 1 ciel s aperse. Però da quella crocifissione veiiDigitized by Google