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canto

VII. 151

nero effetti diversi. La morte di Cristo piacque a Dio per soddisfazione dell’offesa ricevuta da Adamo; piacque ai giudei perché soddisfecero alla loro rabbia, onde la terra diede segni di dolore; il cielo si riaperse alla redenta umanità. non ti dee ora mai parer piu forte non ti deve ormai sembrare duro e difficile ad intendersi quando si dice che giusta vendetta poscia vengiata fu da giusta corte quando si disse nel canto precedente che una giusta vendetta fu vendicata da giusta corte cioè romana. Ma io vegio la tua mente ristrecki dipensier inpensier dentro a un nodo del qual con gran disio solvere s aspecta ma io scorgo, che il tuo intelletto sempre più va intricandosi in una difficoltà, che hai smania che ti venga schiarita. Diceva Dante in cor suo veggo bene che Dio creatore doveva essere il redentore del mondo; ma senza assumere carne umana e patire, non poteva col perdono riparare? tu dici: ben dzscemo ciò eh io odo tu vai dicendo, e lo conosco ben io ma m ee ocullo ma non arrivo a comprendere perche Dio volesse pur questo modo a nostra redemption perchè volesse patire piuttosto che perdonare? A ciò risponde sant’Agostiiio, che fu bensì possibile aDio un altro modo, ma niun altro era più conven lente a redimere il genere umano. E ciò scelse non per debito, ma per sola sua bontà. Diede così una grande lezione di umiltà per confondere la umana superbia. Cristo umile nella carne non lasciava di essere divinamente sapiente, ed insegnava egli stesso che la dottrina aveva umiltà di parole, ma profondità di sentenze. Mandato da Dio ad insegnare la verità, ogni sua dottrina doveva portare gli alti principii di ogni vero. o frak questo dicreto dell’ incarnazione sta sepolto agli occhi de ciascuno il cui ingegnio non e adulto nella fiamma d amor ù nascosto agli occhi di ciascuno che non sia molto adDigitized by Google