Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/195

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CAtTO IX. 18 cui da vari milanesi era stata promessa la cii là, passò Abdua, e scopertosi il tradimento, fu costretto di retrocedere, e nel voler ripassare lo stesso fiume si vide l’opposta riva occupata da’ nemici, e sentì i milanesi alle spalle. Mentre poi con Martino della Torre cercava un guado per fuggire, fu colpito da un dardo nemico in un piede,e così ferito giunseall’altrasponda quasi semivivo, ed assalito da turba innumerevole fu fatto prigioniero dal marchese d’ Este, e condotto a Salcino. Sdegnando qualunque medicamento, tra la rabbia ed il furore 1/ miseramente morì nell’età di sessant’anni senza prole. - — Aveva regnato in Verona trentaquattro anni, avendovi scacciato san Bonifacio. Alberico, di lui fratello, simile in neqili- I) zia, quantunque dissimile nel corao, udita la sconfitta e morte del fratello, fuggì da Treviso in cui era tiranno crudele, chiudendosi nella roccadi santo Zeno, nella quale, assediato dai veneziani, per tradimento fu loro consegnato, ucciso ed arso, ma prima, dinanzi a lui moglie e figli lacerati, pesti e Irucidati. Così nel corso di men che un anno la nobilissima e potentissima casa di quei da Romano si spense: fu grande nell’avo, maggiore nel padre, massima in questi due perversi fratelli. Se leva un colle in quella parte de la terra prava si alza un monticello in quella terra malvagia, o Marca Trivigiana che sede posto mira Rialto canale della Brenta che prende il nome dall’isola di Rialto, e passa per mezzo a Venezia. Al tempo di Giustiniano imperatore Totila re de’Goti invase la balia e prese Roma, e molti della provincia veneziana, fuggendo dal gotico furore, seco portando quanto potevano, si ricoverarono nelle paludi del mare Adriatico, e presso l’isola di Rialto costrussero la città che nomarono Venezia, perché molti di tal parte e di tal nome ivi si raccolsero, e si ordinaDigitized by Google